Ubuntu 10.10 – Pulseaudio via Jack – Skype e Jack contemporaneamente

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Nell’attesa di provare la 11.04 ho finalmente risolto un fastidioso problema con Pulseaudio e Jack. In particolare quando attivavo il server Jack per suonare con Qsynth non sentivo più nessun suono del desktop (mp3, skype, youtube, ecc…). Quindi o sentivo gli strumenti suonando con Qsynth oppure sentivo l’audio del desktop. Uno isolava l’altro. Non era un grande problema, però mentre si suona è utile sentire un mp3 demo oppure un video tutorial su youtube. La soluzione si è presentata da sola, o quasi, cercando di risolvere un problema audio con skype.

Il sistema più semplice e meno invasivo, cioè che non modifica configurazioni ecc… è questo qua:

Installate se non li avete già i pacchetti pulseaudio-utils e pulseaudio-module-jack attraverso il gestore pacchetti, oppure con il comando:

sudo apt-get install pulseaudio-utils pulseaudio-module-jack

Ora create un file di testo vuoto

gedit pulseaudio-jack.sh

Incollateci queste stringhe di testo:

#!/bin/bash
pactl load-module module-jack-sink
pactl load-module module-jack-source

Salvatelo e rendetelo eseguibile

chmod +x pulseaudio-jack.sh

Il file può essere spostato dove vi pare, basta ricordarsi il percorso.

Ora aprite Qjackctl alias Jack Control in Applicazioni -> Audio e Video e andate in Setup->Opzioni->Scripting e mettete la spunta alla voce Execute script after Startup e digitate il percorso dello script appena creato, ad esempio:

/home/vostroutente/pulseaudio-jack.sh

Così facendo ogni volta che lanciate Qjackctl partirà anche lo script con i comandi per dire a Jack di gestire tutti i suoni.

Ora cliccate sull’icona del volume nella barra in alto e selezionate Preferenze Audio. Nel pannello Ingresso e Uscita comparirà una voce Jack che prima non c’era. Selezionatela in entrambi i pannelli. Ora potrete suonare con Qsynth (fluidsynth), parlare con Skype e ascoltare un mp3 pilotando tutto quanto dal pannello connessioni di Jack. Quando Jack verrà chiuso tutto tornerà come prima (se avete più di una scheda audio potrebbe essere necessario ritornare in Preferenze Audio per selezionare nuovamente la periferica predefinita).

Per renderlo predefinito vi rimando alla discussione dove ho trovato la soluzione.

p.s. ricordatevi che non è necessario aggiornare il sistema ogni volta che esce una nuova versione di Ubuntu. Anche se è uscita Natty 11.04 consiglio di tenersi la 10.04 che è stabile e supportata per almeno 3 anni. Quando riuscite a configurare per bene la vostra Ubuntu, dove tutto funziona e vi permette di fare quello volete, ecco quello è il momento di non aggiornare 😀 e godersi il lavoro di cesello compiuto durante i molti mesi di utilizzo. Quindi la 11.04 credo aspetterà.

Samsung S3370 GoogleMaps java “Errore Grave”, risolto da Ubuntu

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Ogni tanto capita che GoogleMaps preinstallato non funzioni più restituendo questo messaggio: Errore Grave, Riavvia. Di punto in bianco decide di non andare più. Purtroppo non serve a nulla reinstallarlo dal telefono e non ho nemmeno capito perché accade, fino ad oggi, forse. Come tutti ben sanno GoogleMaps è preinstallato e quindi non è cancellabile dal cellulare in quanto è una cartella protetta (c’è anche l’icona lucchetto).

Spulciando la rete ho trovato un modo per eliminare sia GoogleMaps che Parlingo e Last.FM dalla cartella dei programmi java bloccati qualora non funzionassero più. Trovo assurdo dover ripristinare il telefono alle impostazioni originali per risolvere questi piccoli problemi, perdendo ovviamente tempo e tutte le configurazioni.

Premesso che questa non è assolutamente una guida per sbloccare il telefono o altro. Semplicemente aiuta a risolvere problemi software che dovrebbero essere sistemati dal produttore stesso o da chi fornisce il software e non dall’utilizzatore finale.

Come dicevo prima ho trovato un blog dove spiega la procedura da fare su Windows, ma siccome a noi piace Linux vediamo come farla su Ubuntu che è anche più semplice e non dà nessun problema di collegamenti e di driver visto che il Qualcomm driver è incluso in Ubuntu 10.10 e la connessione che si crea è stabilissima.

La procedura di rimozione e reistallazione non ha sortito gli effetti desiderati perché anche avendo ricaricato Google Maps il problema è rimasto. Praticamente resta bloccato alla schermata “Accetto il servizio…ecc…” e poi crasha con il solito odioso errore. Allora ho fatto così e ha funzionato: ho ricreato una connessione alla rete, in questo caso 3G UMTS, cambiando i DNS con quelli di Google (8.8.8.8 – 8.8.4.4). Consiglio a tutti quelli che sono sotto rete TRE (smartpack gold) di crearsi una connessione nuova con i seguenti parametri (quelli che non ci sono lasciateli in bianco):

Nome: TRE DNS STATICO (ad esempio oppure il nome che preferite)
Nome accesso: tre.it
Tipo autorizzazione: Normale
Protocollo: HTTP
URL homepage: http://www.google.com
Tempo attesa (sec.): 300 ( o quanto volete voi)

In impostazioni Avanzate

DNS Statico: mette la spunta
Server1: 8.8.8.8
Server2: 8.8.4.4

Classe di traffico: Sottoscritto

Ora entrando in Giochi (sul telefono) cliccate Altro->Connessioni e selezionate la nuova connessione creata. Dovrebbe risolversi il problema della finestra di GoogleMaps che non va oltre l’accettazione delle condizioni del servizio.

Se così non funziona allora c’è la procedura per ricaricare completamente Google Maps, prima rimuovendolo dalle applicazioni bloccate e poi installandolo da telefono.

Occorrente:

– Scaricate il programma TkFileExplorer_2.2.exe
– Assicuratevi che Wine sia installato, se non lo è basterà digitare in console:

sudo apt-get install wine

– Ora create il link tra il dev/ttyACM0 e la porta com1 di wine:


ln -s /dev/ttyACM0 ~/.wine/dosdevices/com1

Perché ttyACM0? perché quando si connette il telefono al pc selezionando Samsung Kies sul display del cell, Ubuntu crea automaticamente ttyACM0 nella cartella /dev

– Ora cliccate tasto dx su TkFileExplorer_2.2.exe, andate in proprietà, permessi e mettete il segno di spunta su Esecuzione, chiudete. Ora tasto dx, Apri con Wine.

Il programma si aprirà e voi avrete accesso a tutti i file del telefono (ATTENZIONE CHE POTRESTE FARE CASINO E RENDERE INUTILIZZABILE IL TELEFONO SE CANCELLATE COSE CHE NON DOVETE TOCCARE).

1- cliccate su Setting e impostate la porta COM1

2- cliccate su Connect (quinta icona partendo da sinistra)

3- Per rimuovere o caricare i programmi che non vanno, in questo caso Google Maps, si deve andare nella cartella:

Exe/Java/Locked Games

(fatevi sempre un backup prima di cancellare i file o le cartelle)

-Per rimuovere il programma bloccato basterà cliccare tasto destro e scegliere elimina.

-Per creare una nuova cartella semplicemente basterà cliccare tasto destro e fare New-> Folder

-Si può reinstallare GoogleMaps direttamente da qua, oppure più semplicemente dal telefonino in modo che questa volta il programma venga installato nella cartella games senza il blocco. In questo modo sarà possibile rimuoverlo direttamente da telefonino se dovesse dare altri problemi. Stesso stesso discorso vale per Parlingo e Last.FM. Altre cose non toccatele prima di creare danni.

4- scollegate il telefono, e dalla tastiera del telefono digitate:
*#7092463*#

comparirà un menù Internals, scegliete la voce numero 5 DB management, e ancora la voce 5 Update DB, scegliete 1 JAVA

5- Per reinstallare GoogleMaps 3.02 da telefonino utilizzate questi file (download) :

Per chi volesse provare altre versioni può andare nella pagina di Google Code dedicata a questo indirizzo

Link di riferimento:

Link1

Link2

Recuperare una installazione di Ubuntu conviene?

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Quando si smanetta spesso con grub, kernel, xserver-xorg, ecc…  può capitare che non si riesca più ad accedere al sistema. A volte si riesce a recuperare riavviando il sistema in recovery mode, ma personalmente mi è capitato di non riuscire ad accedere nemmeno al recovery mode (solitamente se non compare è sufficiente tenere premuto il tasto SHIFT all’accensione del computer).

Ci sono differenti scuole di pensiero quando il sistema non funziona più:

– si accede al sistema con una live cd, si copiano i file utili e personali, si riavvia e si formatta reinstallando tutto da capo
– si reinstalla solo il sistema perché la cartella HOME risiede su un’altra partizione, quindi i dati non vengono toccati (ma è sempre bene farne una copia)
– si cerca di recuperare l’installazione in qualsiasi modo anche se richiede tempo e console.

Quale soluzione è la migliore? In termini di tempo e capacità,  sicuramente quella di formattare tutto e ottenere un sistema lindo e funzionante, ma non è la mia scelta preferita. Primo perché in questo modo non si impara mai nulla, secondo perché oltre ai file si perdono tutte quelle piccole modifiche al sistema frutto di mesi di utilizzo e di tuning, terzo perché ci sono situazioni che possono essere risolte in 10 minuti quando si conoscono i comandi e cosa toccare.  Se avete un campo di pomodori e una parte è stata attaccata da un parassita cosa fate? Distruggete tutto il campo compresi quelli buoni e piantate nuovi semi, oppure eliminate le parti malate anche se richiede fatica e tempo?

Perciò quando si decide di utilizzare Ubuntu è importante crearsi un bagaglio di conoscenze che permetta di gestire almeno una installazione corretta e la formattazione per ripristinare il sistema senza perdere i propri dati. Siccome avere la cartella HOME montata su un’altra partizione risulta molto comodo quando si reinstalla il sistema, conviene imparare subito come formattare un hard disk e creare le partizioni e non lasciare che sia la procedura automatica di Ubuntu a scegliere per voi.

Se tanto si ha l’intenzione di formattare il sistema perché non provare a dedicare del tempo per conoscerlo più a fondo? Male che vada formattate, che è la vostra intenzione iniziale.  La priorità è salvare i dati e per fare ciò è sufficiente utilizzare un live cd e copiare quello che serve su un disco usb che consiglio sempre di acquistare.

L’ottimo wiki di Ubuntu e lo stesso forum italiano di Ubuntu sono due risorse preziosissime.  Sono sempre un buon punto di partenza per tutti gli utenti; se conoscete anche l’inglese, molto consigliato, potete farvi un giro anche nei forum internazionali.

Generalmente usando Ubuntu non si incontrano particolari problemi se non si incomincia a installare driver video, sostituire kernel, modificare il grub2 per avviare altri sistemi operativi in dual boot. I casi più frequenti possono essere riassunti in tre tipologie:

– problemi con il driver grafico
– modifiche a grub.cfg
– aver fatto casino con gli update, ad esempio un aggiornamento andato male anche non per causa nostra

di queste tre quella che mi è capitata recentemente è la terza possibilità che per qualche strano motivo di connessione non ha completato il download, ha aggiornato solo una parte dei file e il sistema non è più ripartito correttamente. In una situazione normale sarebbe bastato riavviare, tenere premuto SHIFT e accedere al menu del grub per scegliere recovery mode…peccato che non si vedeva nemmeno il menu del grub. Cosa fare in circostanze simili? No boot normale, no recovery, e con il sistema non propriamente aggiornato? Conviene cercare il modo di risolvere? Conviene provare a recuperare una installazione di Ubuntu oppure si fa prima a formattare tutto?

Certo che conviene e per compiere tale azione ci viene in aiuto il Live CD. Se la vostra Ubuntu è 32 bit allora scegliete un live cd da 32 bit e possibilmente uguale o superiore alla vostra installata. Nel mio caso ho utilizzato il Live CD della 10.10 32bit per recuperare l’installazione della 10.04 32 bit e ha funzionato. Però credo convenga sempre utilizzare la Live Cd della stessa versione installata.

Partite con il Live CD opportuno senza installare nulla, fatelo partire il modalità live o prova.

Entrati nel desktop dovrete prendere possesso della vostra installazione montando manualmente le cartelle in questo modo:

Avviate il terminale o la console che si trova in Applicazioni->Accessori, la prima cosa da fare è capire la struttura delle vostre partizioni, come il vostro disco è stato partizionato e quale è la partizione dove risiede la vostra Ubuntu installata.

sudo fdisk -l

Di solito, se non avete fatto installazioni particolari è quasi sempre sda1

*se avete problemi di filesystem e volete tentare il ripristino usate il comando fsck (è importante eseguirlo prima di montare le cartelle o la partizione)

sudo fsck -yv /dev/sda1

Bene, ora va montata nella cartella /mnt in questo modo:

sudo mount /dev/sda1 /mnt

Ora vanno montate tutte le altre cartelle di sistema:

sudo mount /dev/sda1 /mnt/boot
(questo primo comando è da fare solo se avete la partizione di boot separata, se non sapete cosa vuol dire ignorate questo comando)

sudo mount --bind /dev  /mnt/dev
sudo mount --bind /dev/pts  /mnt/dev/pts
sudo mount --bind /proc /mnt/proc
sudo mount --bind /sys  /mnt/sys
sudo cp /etc/resolv.conf /mnt/etc/resolv.conf

Ora è possibile prendere possesso della vostra installazione con:

sudo chroot /mnt

Per controllare di aver montato la partizione corretta potete utilizzare il comando:

lsb_release -a

Leggendo sul forum di Ubuntu ho trovato una discussione dove si consiglia di lanciare anche questi due comandi, ma solo per chi usa Karmic e Lucid. Io li ho eseguiti e non mi hanno dato problemi

dpkg-divert --local --rename --add /sbin/initctl
ln -s /bin/true /sbin/initctl

Ora che si ha accesso all’installazione è possibile sistemare diversi problemi. I più comuni sono:

– Se dovete reinstallare il Grub2 o riconfigurarlo eseguite questi comandi:

Se è installato ma è corrotto o non funziona come dovrebbe:

update-grub

Per installarlo da capo (sda o sdb senza numero):

grub-install /dev/sda

Verificate se è installato nel posto giusto:


sudo grub-install --recheck /dev/sda

Se avete dei casini con il grub vi consiglio di continuare a leggere la documentazione nel wiki di Grub (linkato sotto)

– Se dovete, come nel mio caso, aggiornare il sistema, rimuovere pacchetti, ecc…:

sudo apt-get update
sudo apt-get upgrade


sudo apt-get install nomepacchetto
sudo apt-get remove nomepacchetto

A volte potrebbe essere necessario reinstallare tutto il pacchetto ubuntu-desktop

sudo apt-get install ubuntu-desktop

– Se dovete ecc… potete fare qualsiasi cosa

Per concludere la procedura premere CTRL + D per uscire dal chroot oppure digitando exit

Ora vanno smontate tutte le cartelle precedentemente montate:

sudo umount /mnt/dev/pts
sudo umount /mnt/dev
sudo umount /mnt/proc
sudo umount /mnt/sys
sudo umount /mnt/boot
sudo umount /mnt/usr
sudo umount /mnt

Sono comandi semplici, un po’ lunga la procedura ed è per questo che converrebbe crearsi uno script da parcheggiare online oppure in una partizione del disco o nella penna usb dove è installata la live cd che utilizzerete per il recovery. Se il vostro computer ha il boot da usb conviene tenere a portata di mano sempre pronta una penna usb con sopra l’ultima versione di Ubuntu o almeno la stessa che avete installato.

Ecco un po’ di link dai quali ho preso spunto e informazioni, me li segno così me li ricordo e magari possono essere utili anche ad altri:

Forum Ubuntu Eng
Wiki Ubuntu Eng
Wiki Karmic
Wiki Lucid
Broken Linux Installation
Ottima Guida GRUB2 Eng

Un’altra cosa che mi è servita per delle prove che non ho scritto è come fare le parentesi graffe in console:

linux X server: AltGr + 7; AltGr + 0
linux console: AltGr + 8; AltGr + 9

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