Referendum 2011 – I quattro quesiti – Andate tutti a votare per raggiungere il quorum

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Quest’anno tutti gli italiani sono chiamati a compiere il loro dovere di cittadini andando a votare per il referendum 2011. Quello che sceglierete è affar vostro e dovrete valutarlo attentamente pensando a come vorreste fosse il futuro per questo paese. I referendum , fatti bene o fatti male, restano comunque l’unico modo per dissentire civilmente e democraticamente; nel nostro paese il referendum abrogativo è previsto dall’art.75 della Costituzione.

Abrogativo per chi non lo sapesse deriva dal verbo abrogare che significa: annullare, nel caso di una legge o di un decreto prende il significato di revocare. Quindi spiegato facilmente, se il quesito del referendum ad es. fosse: “volete che sia abrogato il decreto legge numero X ecc… ecc…” significa in parole povere: “volete che venga annullata la legge numero X che prevede di ecc… ecc…”

Per essere ancora più chiari prendiamo uno dei quattro referendum e cerchiamo di comprenderlo meglio. Utilizziamo come esempio il referendum abrogativo numero 3.

REFERENDUM POPOLARE N. 3 – Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme

“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.

Significa che nel decreto-legge 25 giugno 2008, n.112, per chi volesse consultarlo integralmente ecco il link, era previsto che nel piano per la strategia energetica nazionale potessero essere utilizzate anche nuove centrali nucleari o ripristinate alcune di quelle dismesse.

Cosa rispondere? La scelta deve avvenire in piena autonomia. Un po’ di pro e contro. I recenti fatti del Giappone hanno rievocato paure risalenti al lontano 1986 (Chernobyl). Nel mondo però il numero delle centrali è enorme, la stessa Italia è circondata da numerosi siti nucleari (Francia, Svizzera, Austria) attivi dal molti anni e che contribuiscono parecchio alla produzione di energia elettrica. Alcune di queste centrali sono prossime al pensionamento. Per rendere operativa una centrale nucleare nel nostro paese trascorreranno almeno dieci anni, quindi si parla del 2022. Anche chi è d’accordo con la creazione di nuovi impianti nucleari si renderà conto del tempo che serve per renderli operativi e dei costi sia d’impianto che di smaltimento delle scorie e della stessa centrale alla fine del suo ciclo operativo. Mentre gli altri paesi ci hanno pensato trentanni fa o più, l’Italia ci pensa nel 2011, proprio quando gli altri paesi stanno valutando la possibilità di utilizzare nuove fonti energetiche rinnovabili. È anche vero che le centrali nucleari rispetto a quelle a carbone o gas non hanno emissioni e sono più pulite, ma di contro hanno le scorie nucleari prodotte (anche minime secondo i nuovi protocolli delle centrali di nuova generazione) e il rischio di contaminazione di aree molto ampie in caso di disastri naturali come terremoti, maremoti, oppure più semplicemente attacchi terroristici mirati. L’Italia è un paese sismico e nessuno può smentire ciò.  C’è già polemica per quali saranno i siti dove costruirle, ci sono quelli che le vogliono, ma non vicino a casa propria, e quelli che non le vogliono proprio da nessuna parte.

Rispondendo SINON verranno fatte nuove centrali nucleari nel nostro territorio

Rispondendo NOverranno fatte nuove centrali nucleari sparse sul territorio nazionale

Valutate e rispondete.

In rapida successione, ma non meno importanti, vediamo gli altri tre quesiti (tutti abrogativi o parzialmente abrogativi)

REFERENDUM POPOLARE N. 1 – Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione.

“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

Più semplicemente:  con il decreto Ronchi del 2009 la gestione delle acque in Italia è passata dal pubblico al privato pensando che i privati potessero offrire un servizio migliore, non tenendo conto però che i privati investono per trarne profitto. Se volete che la gestione dell’acqua torni ad essere un servizio pubblico dovrete abrogare/annullare tale decreto votando SI, altrimenti votate NO

REFERENDUM POPOLARE N. 2 – Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma.

“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.

Più semplicemente:  senza entrare in spiegazioni complesse, se votate sì per il primo referendum sull’acqua, allora dovreste VOTARE SI anche per questo, ovviamente chi vota no per l’altro dovrebbe VOTARE NO anche per questo.

REFERENDUM POPOLARE N. 4 – Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.

Più semplicemente: La legge è uguale per tutti oppure no? In poche parole se un Presidente del Consiglio o alcuni Ministri hanno dei problemi con la giustizia possono evitare di comparire nell’aula di tribunale poiché ricomprendo cariche istituzionali importanti non possono assentarsi dai loro compiti anche se accusati di qualche reato. Il processo viene comunque svolto, ma loro possono evitare di presentarsi anche se chiamati a deporre. Questo trattamento particolare è concesso solo ad alcune cariche dello Stato.  Quindi se volete abrogare/togliere questa legge che concede questo trattamento speciale dovrete VOTARE SI, altrimenti se ritenete giusto che queste cariche dello Stato beneficino di questo trattamento VOTATE NO per far restare le cose come stanno.

RICAPITOLANDO.

– Si vota il 12 e il 13 Giugno (domenica e lunedì)
– Tutti votano, i neo maggiorenni si ricordino di andare a prendere la tessera elettorale
– È necessario andare a votare per raggiungere il quorum, cioè per rendere valido il referendum
Abrogare significa revocare o annullare, se voglio abrogare una legge o un decreto devo rispondere SI
– Votate pensando al futuro del Vostro paese indipendentemente dall’appartenenza politica, destra e sinistra nel caso dei referendum non c’entrano nulla quindi non fatevi influenzare politicamente, ma ragionate con la vostra testa.

Buon voto.

FAC SIMILE Schede referendum

Referendum – Scheda rossa fac simile

Referendum – Scheda gialla fac simile

Referendum – Scheda grigia fac simile

Referendum – Scheda verde fac simile

Scherzi della frutta… la cioliegia, anche la frutta si incazza!

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Lo so che non c entra nulla con l’informatica o con Linux, ma certe volte la natura fa delle cose che fanno sorridere e vanno immortalate. È il caso di questa ciliegia molto particolare, un po’ sfacciata. È una ciliegia incazzata, ma più che una ciliegia mi sembra una cioliegia… e non serve dire altro.

Non è un foto montaggio

Epson epl-5500 su ubuntu 10.10

Appunti Cerebrali, Ubuntu No Comments

Un post rapido giusto per annotare una cosa.

Finalmente ho trovato quale driver utilizzare per far funzionare una vecchia stampante (epson epl-5500). Solitamente utilizzavo il driver per la epl-5700, ma ora ho trovato in un forum francese o era spagnolo, boh non ricordo,  la risposta.

Quindi il driver da utilizzare è il seguente:

HP LaserJet 4 – CUPS+Gutenprint v5.2.6 Simplified

Quando la collegherete Ubuntu non troverà il driver adatto e vi mostrerà delle possibilità. Cercate nella sezione HP il driver sopracitato e tutto funzionerà perfettamente.

Già che ci sono ricordo a tutti di installarsi sempre la stampante pdf Generic CUPS-PDF Printer molto utile quando volete trasformare ogni vostro documento, foto o altro in un file pdf. Si installa o da Ubuntu Software Center oppure da terminale:

sudo apt-get install cups-pdf

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