Ei fu ubuntu 8.10, benvenuta 9.04 in 21 secondi

Appunti Cerebrali, Ubuntu No Comments

ubuntu904desktopIn occasione del 5 maggio ho voluto testare, in ritardo, la nuova Ubuntu 9.04 Jaunty Jackalope

Scelta della distribuzione: Ubuntu 9.04 32 bit

Testata su: pc muletto A643200+, 1giga ram, x800gto, vecchio disco 30gb dual boot con Windows7(beta).

Il live cd parte senza problemi, la vecchia schermata utente era carina ma anche questa non è affatto male. Il desktop si presenta come al solito. La mia tastiera MCE non viene riconosciuta subito dal live cd, utilizzo quindi una tastiera standard.

C’è la solita icona Installa che se cliccata darà il via alla procedura di installazione che è pressoché identica alla precedente. Se avete installato Windows Vista/Windows 7 (beta) il programma lo rileverà e vi suggerirà un partizionamento guidato automatico. Sarà possibile manualmente spostare la barra per diminuire e aumentare lo spazio dedicato ad Ubuntu 9.04. Visto l’esiguo spazio disponibile ho optato per 10gb. Ricordatevi che il boot loader di Vista/Seven verrà cancellato e rimpiazzato da GRUB. Nel mio caso l’operazione di ridimensionamento è durata molto poco. Essendo un pc da studio/test ho lasciato tutto in automatico anche per vedere come si comporta Ubuntu se nel pc è già installato un altro sistema operativo, in questo caso la beta di Windows Seven ( anch’esso in testing). Ext3 o Ext4 ? Se si lascia tutto in automatico il formato della partizione sarà ancora Ext3. Il file system ext4 con journaling è possibile sceglierlo solo se si esegue un partizionamento manuale. Personalmente ho scelto di utilizzare ext4, ma consiglio di seguire sempre le procedure automatiche al fine di evitare problemi a coloro che non hanno dimestichezza oppure non vogliono rischiare di fare casino con il dual boot. Qual è meglio tra i due file system? Sinceramente non lo posso dire, in rete ho trovato diversi pareri; il mio consiglio è quello di provarli entrambi e decidere autonomamente quale dei due mantenere.

Si procede con l’inserimento dell’utente e della password, se possibile utilizzate sempre password complesse; scegliete anche caratteri particolari come !”£$%&/()=?@#ç[] per intenderci. Mettere il segno di spunta alla casella “Richiedere una password per eseguire l’accesso” altrimenti è inutile avere una password di protezione.

Ok clicco su Installa e attendo.

Al riavvio compare Grub e tutto funziona a dovere, Windows7 potrebbe eseguire uno scandisk al termine del quale il sistema ripartirà senza problemi.

In ogni a caso a noi interessa Ubuntu 9.04. Devo dire che il boot è molto più rapido delle precedenti, dalla pressione del tasto invio nella schermata di Grub ( boot loader iniziale) alla schermata del login passano solamente 21 secondi, non male  se pensate alla configurazione del sistema utilizzata.

Accedo al desktop e come prima cosa collego il cavo di rete per la connessione. Noto che anche il recupero dell’indirizzo IP è più rapido. Ora che sono in rete avvio la procedura di aggiornamento tramite Update Manager dentro System->Administration, altrimenti è possiibile attendere che Ubuntu richieda di aggiornare automaticamente. Ci sono circa 26 mb di aggiornamenti ad oggi 5 maggio 2009.

Tanto per ricontrollare il tempo di boot faccio un bel riavvio del sistema. Confermati i 21 secondi. Ora il sistema è “up-to-date” a parte per i pacchetti della lingua che non sono stati completamente installati. Si risolve andando in System->Administration->Language support e cliccando su Install. E’ necessario un riavvio per completare l’installazione. Questa situazione credo si verifichi quando si installa Ubuntu con il cavo di rete scollegato. Ora è tutto a posto e in italiano.

Ubuntu 9.04 ha rilevato tutto quanto senza problemi, ricordo che la sto testando su ATI X800GTO; anche la risoluzione del monitor e refresh sono stati correttamente impostati.E’ venuto il momento di installare compizconfig-settings-manager da console per impostare e gestire gli effetti grafici.

sudo apt-get install compizconfig-settings-manager

e anche la compiz fusion icon utile per switchare tra l’ambiente desktop standard e quello 3D.

sudo apt-get install fusion-icon

L’ambiente 3D funziona, è venuto il momento di personalizzare la propria installazione scegliendo i software che vi servono. Per chi vuole far prima è sempre possibile installare codec, flash, fonts, ecc.. tramite apposita riga di comando (circa 50 MB)

sudo apt-get install ubuntu-restricted-extras

Per quanto riguarda Java. Ubuntu offre OpenJDK , ma chi volesse installare il Java dovrà scrivere nel terminale

sudo apt-get install sun-java6-jre sun-java6-jdk sun-java6-plugin

Durante l’installazione apparirà una finestra, fate OK e poi YES per confermare.

Fine.

Vi consiglio inoltre di installare Mplayer come lettore multimediale.

Non c’entra nulla, mi sono accorto che Ubuntu vede nativamente i file .eps direttamente da esplora risorse o cliccando nella cartella dove sono contenute le immagini.

Non mi resta che far funzionare la tastiera MCE.

Tanto per rinfrescare la memoria, se vi manca tanto 🙁 l’icona del cestino sul desktop invece di fare la solita strada passando da gconf-editor basta digitare da terminale:

gconftool-2 –type boolean –set /apps/nautilus/desktop/trash_icon_visibile true

(prima di type e set ci sono due linee non una, non prende lo spazio)
Puff e l’icona comparirà magicamente. Usate false per farla scomparire

Considerazioni finali
Sono piacevolmente soddisfatto di questa Ubuntu 9.04, la strada verso la semplificazione continua e l’utente senza esperienza potrà beneficiare di un sistema completo in poco tempo e senza difficoltà. Ormai i tempi del dual boot incasinato sono praticamente scomparsi e la convivenza tra Linux e Windows è una realtà abbracciata da molti utenti anche inesperti. Oggi è veramente dura scegliere quale sistema operativo utilizzare ed è positivo avere questa possibilità perché significa avere una condizione di parità tra Windows, OSX, Linux tranne per il fatto che quest’ultimo è gratuito. Parità per quanto riguarda un sistema “ready to go” e per svolgere le funzioni che l’utente medio richiede: navigare, social network, posta, office, immagini, video, chat, torrent, … Quello che differenzia questi sistemi operativi sono i software che in esso girano che possono essere migliori, più semplici o gratuiti.  Graficamente è molto simile alle precedenti; inizialmente non ho gradito la sostituzione della barra di caricamento del sistema e della schermata di login, ma ora devo dire che mi sta piacendo :). Per ora concludo e continuo la personalizzazione del sistema. Cliccate, scaricate, masterizzate e installate…non ve ne pentirete!

WordPress upgrade 2.7 – Aggiungere correttamente security key dentro wp-config.php

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wordpress_logoDalla versione 2.5 di WordPress è stata introdotta una funzione che dovrebbe rendere più sicuro l’accesso al vostro blog. Nelle istruzioni dicono di inserire delle righe di codice all’interno del file wp-config.php accessibile via FTP.

Non utilizzate queste ma generatene di nuove cliccando sul seguente indirizzo. Non preoccupatevi della complessità delle chiavi, tanto non dovrete ricordarle. La vostra password utente di accesso al pannello di amministrazione del blog non c’entra nulla e rimarrà inalterata.

Ad esempio le righe da inserire potrebbero essere tipo queste:

define(‘AUTH_KEY’, ‘N7l;[Lz.<_`q<SBE/u2~3x^5R,4#;0|]3O+r1@/aq&ne[@yz80[}3cZsEQ;CIDX^’);

define(‘SECURE_AUTH_KEY’, ‘++]AjzLd(Yv|O}%De(9q9?vUmDpe%SS+D@T|R..sfXhpDDI^-OLb$W0r5&G$ N#-‘);

define(‘LOGGED_IN_KEY’, ‘LUuiMDw&sVX*!)v-KP! C?tBYYv7AX{X-#a@G3O~,R2>_OC04BrDxLn[-,*A^k;&’);

define(‘NONCE_KEY’, ‘{,QnV)/n:6^u3Dcq);>l2-)b-/I@+bq13 5-8lp3(WT:}]60|u*OjSy[9=q-N;>E’);

Può capitare che, come nel mio caso,  dopo avere inserito queste righe di codice  entrando nel vostro pannello del blog venga restituito il seguente messaggio di errore:

You do not have sufficient permissions to access this page

Questo accade perché avete inserito le righe di codice dopo la riga:

/* That’s all, stop editing! Happy blogging. */

Quindi per evitare questo inconveniente inserite le righe di codice nel modo seguente:

define (‘WPLANG’, ”);

define(‘AUTH_KEY’, ‘N7l;[Lz.<_`q<SBE/u2~3x^5R,4#;0|]3O+r1@/aq&ne[@yz80[}3cZsEQ;CIDX^’);

define(‘SECURE_AUTH_KEY’, ‘++]AjzLd(Yv|O}%De(9q9?vUmDpe%SS+D@T|R..sfXhpDDI^-OLb$W0r5&G$ N#-‘);

define(‘LOGGED_IN_KEY’, ‘LUuiMDw&sVX*!)v-KP! C?tBYYv7AX{X-#a@G3O~,R2>_OC04BrDxLn[-,*A^k;&’);

define(‘NONCE_KEY’, ‘{,QnV)/n:6^u3Dcq);>l2-)b-/I@+bq13 5-8lp3(WT:}]60|u*OjSy[9=q-N;>E’);

/* That’s all, stop editing! Happy blogging. */

Inserendole in questo modo non verrà visualizzato il messaggio di errore. Quando modificate il file wp-config.php ricordatevi di farne una copia di sicurezza prima e dopo le modifiche.

La dashboard della versione 2.7 è veramente bella. Ottimo lavoro WordPress!

M-Audio Keystation 61es funzionante su Hardy + Virtualbox + Winxp + Asio4ALL + Mixcraft(demo)

Appunti Cerebrali, Ubuntu No Comments

ubuntu+virtualbox+windowsxp+maudio

Ho continuato i test con Virtualbox, l’obiettivo questa volta era riuscire a suonare la tastiera Usb nella macchina virtuale con WindowsXP installato. Tra l’altro mi sono accorto che la procedura per far vedere correttamente le periferiche USB era incompleta. Visto che la versione open source di VirtualBox non monta le periferiche Usb, l’ho sostituita con quella ufficiale. Scaricate il pacchetto .deb per Ubuntu ( nel mio caso Hardy ) dal seguente link: http://www.virtualbox.org/wiki/Linux_Downloads

Se per caso avete precedentemente installato Virtualbox OSE con i relativi guest module, dovrete rimuovere tutto da synaptic e inoltre rimuovere il gruppo vboxusers dentro il pannello Utenti e Gruppi, altrimenti l’installazione verrà interrotta. Il pacchetto contiene anche i guest module per l’ultimo kernel e ricreerà il gruppo vboxusers in automatico.

Installate il pacchetto con un doppio click. Terminata l’installazione se troverà delle macchine virtuali create con la versione open source vi chiederà se volete aggiornarle alla nuova versione. Potete fare anche un backup se volete.

La procedura per permettere al programma di montare correttamente le periferiche usb (m-audio keystation 61es compresa) è la seguente (l’ho trovata in un vecchio post di un blog ubuntu-unleashed.com) :

1] Aggiungete il vostro utente al gruppo vboxusers o mettendo la spunta nel solito pannello oppure digitando:

sudo adduser $USER vboxusers

Questo comando aggiungerà l’utente corrente al gruppo vboxusers

2]  Rifate la procedura che avevo precedentemente scritto, la ripeto comunque. Lanciate il comando per editare il file mountdevsubfs.sh

sudo gedit /etc/init.d/mountdevsubfs.sh

Cercate queste righe:

# Magic to make /proc/bus/usb work
#
#mkdir -p /dev/bus/usb/.usbfs
#domount usbfs “” /dev/bus/usb/.usbfs -obusmode=0700,devmode=0600,listmode=0644
#ln -s .usbfs/devices /dev/bus/usb/devices
#mount –rbind /dev/bus/usb /proc/bus/usb

levate il # così:

# Magic to make /proc/bus/usb work
#
mkdir -p /dev/bus/usb/.usbfs
domount usbfs “” /dev/bus/usb/.usbfs -obusmode=0700,devmode=0600,listmode=0644
ln -s .usbfs/devices /dev/bus/usb/devices
mount –rbind /dev/bus/usb /proc/bus/usb

Facendo così a volte può bastare, ma nel mio caso il supporto Usb non era ancora disponibile completamente quindi:

3] Riavviate il sistema, da console poi digitare:

grep vbox /etc/group

Questo comando restituisce:

vboxusers:x:125:vostroutente

ricordatevi il numero che corrisponde all’ID del gruppo di cui il vostro utente fa parte, nel mio caso 125.

4] Editate il file fstab:

sudo gedit /etc/fstab

aggiungete in fondo questa stringa ricordando di modificare il valore devgid con l’ID del vostro gruppo:

## usbfs is the USB group in fstab file:
none /proc/bus/usb usbfs devgid=125,devmode=664 0 0

Salvate e chiudete.

5] Editate il file mountkernfs.sh:

sudo gedit /etc/init.d/mountkernfs.sh

inserite queste due righe prima della riga “# Mount spufs, if Cell Broadband processor is detected”, ricordatevi sempre di modificarel’ID dopo devgid=125 con il vostro

## Mount the usbfs for use with Virtual Box
domount usbfs usbdevfs /proc/bus/usb -onoexec,nosuid,nodev,devgid=125,devmode=664

Salvate, chiudete e riavviate.

Ora il supporto USB è pienamente funzionante (almeno nei test che ho fatto).

PROVARE LA TASTIERA M-AUDIO KEYSTATION 61ES (parte da fare su WindowsXP)

Ubuntu vede nativamente la tastiera come dispositivo:

Bus 001 Device 006: ID 0a4d:0091 Evolution Electronics, Ltd

6] Lasciatela pure collegata, abilitate il supporto usb nelle impostazioni della vostra macchina virtuale con xp installato, avviate la macchina virtuale, installate il driver M-audio che trovate sul sito http://www.m-audio.com/index.php?do=support&tab=driver e solo dopo aver installato il driver attivate il dispositivo usb ( cliccando sull’icona dell’usb di virtualbox, mettendo la spunta alla voce della tastiera usb. Per intenderci è quell’icona a forma di cavo usb vicina all’icona del grab del mouse).

7]  Scaricate la versione DEMO di Mixcraft (è valutativa quindi utilizzabile per un breve periodo), installatela.

8]  Purtroppo la latenza non è un granché visto che stiamo parlando di una tastiera usb emulata su macchina virtuale. Per risolvere, con risultati decenti, questo inconveniente scaricatevi e installate il driver ASIO4ALL

9] Nella configurazione di Mixcraft ricordatevi di cambiare il driver con ASIO

Fate un po’ di prove aumentando o diminuendo il buffer del driver asio, ma tutto sommato il risultato è decente.  Questa procedura funziona per la tastiera M-audio Keystation 61es ma credo possa essere adattata anche ad altri dispositivi.

frecciaverdeCon questa procedura mi funzionano anche i dischi usb e le chiavette vengono montate senza problema. 

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