Esito definitivo referendum 2011

2:14 pm Gazzettino Mentale

Ecco i dati definitivi (fonte il Ministero degli Interni) del referendum conclusosi nella giornata di lunedì 13 ore 15.00.

Inizialmente il dato dell’affluenza era stato conteggiato non considerando gli elettori residenti all’estero, pari a circa 3 milioni sparsi per il mondo.

L’elettorato italiano è pari a 47.117.456 dei quali il 57,04 % è andato a votare

L’elettorato italiano estero è pari a 3.300.496 dei quali il 23,07 % ha votato

Il totale composto da tutto l’elettorato pari a 50.417.952 ha portato la percentuale finale al 54,81 %

(il dato percentuale è in riferimento al primo quesito. Com’era prevedibile non c’è stato un elevato scostamento percentuale tra i quattro referendum che hanno ottenuto pressoché la stessa percentuale).

Come ho scritto nel post precedente il referendum dovrebbe essere un momento in cui il popolo si esprime liberamente su temi di qualsiasi natura, ambientale, sociale, ecc… Non deve perciò assumere una connotazione politica. L’astensionismo nei referendum, nella maggior parte dei casi, è un mezzo utilizzato per non far raggiungere il quorum e quindi far annullare il referendum stesso.  In alcuni casi, a causa di come vengono redatti i quesiti referendari, la gente potrebbe astenersi dal votare, proprio perché non accetta di rispondere a domande mal poste.

In ogni caso, a mio parere, sarebbe sempre opportuno presentarsi ai seggi ed esprimere il proprio punto di vista sui referendum, eventualmente votando anche scheda bianca. Il raggiungimento del quorum, soprattutto quando le tematiche sono così importanti, dovrebbe essere un punto di partenza certo e non una meta da raggiungere. Primo perché i referendum costano parecchi milioni di euro e secondo perché è giusto che tutti i cittadini possano esprimersi liberamente barrando, la casella del SI, quella del NO oppure lasciare scheda bianca.

La politica non dovrebbe immischiarsi durante il periodo del referendum. Governo e opposizione dovrebbero sostenere esclusivamente i motivi o del SI o del NO senza entrare in sterili polemiche oppure strumentalizzare il voto. Certe tematiche referendarie sono super partes e non sono riconducibili ad un colore politico. Il cittadino va adeguatamente informato e lasciato libero di valutare autonomamente. Imporre delle scelte non è certo un buon sistema e si rischia di ottenere il risultato opposto proprio perché gli individui sono capaci di pensare con la loro testa. Possiamo condividere le idee e discutere sui tecnicismi, ma l’ultima parola spetta a noi stessi.

La media nazionale dell’affluenza è stata piuttosto simile per quasi tutte le regioni tranne per alcune di esse che hanno ampiamente superato la soglia del 60%:

Trentino, Emila Romagna, Toscana e Marche

Non resta che sperare in un piano comune tra governo e opposizione, un piano propositivo che tenga conto dell’esito referendario, ma che non sia motivo di scontro politico. Temi come acqua ed energia sono interesse di tutti. Basta perdere tempo a leccarsi le ferite o gozzovigliare, c’è un Paese che ha bisogno di un piano energetico per un futuro eco-sostenibile e di acqua pubblica per tutti.

Tutti pensano sempre ad un profitto di natura economica, soldi per intenderci, ma il vero profitto è la qualità della vita per tutti, profitto ottenuto anche grazie al principio di precauzione che dovrebbe sempre essere applicato, ma che purtroppo viene considerato superfluo.

One Response
  1. Shirl :

    Date: February 2, 2012 @ 6:40 pm

    Whoa, whoa, get out the way with that good inofrmaiton.

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