Archos 70 internet tablet, le apps più utili ed essenziali.

Appunti Cerebrali No Comments

Provando un Archos 70 Internet Tablet 7″  devo ammettere che mi aspettavo di peggio e invece per il prezzo al quale si riesce a trovare ora (ottobre 2011) non è affatto male. Si trova tranquillamente in rete sotto i 200 Euro, anche 170/180 Euro, dipende dalle promozioni. A queste cifre di solito si trovano tablet cinesi oppure uno di quelli Mediacom tipo il modello 800 e 801c, che è uno di quelli cinesi rimarchiato da Mediacom.

Premesso che questo dispositivo essendo un 7″ è molto più trasportabile rispetto ai classici 8″ o 10″. Certo non starà nelle tasche dei pantaloni, però in una del cappotto potrebbe entrarci :D. Il problema non sono le tasche, ma cosa farci in giro visto che mancano completamente la connettività 3G e il GPS (questo potevano anche mettercelo dentro… ormai si trova ovunque). Chi ha ancora una antenna GPS bluetooth può utilizzarlo come navigatore, mentre per la connettività 3G per ora ho provato solo tramite tethering via BT e funziona.

Questo dispositivo però nasce come device multimediale e web via wifi, e queste due cose le fa molto bene per il prezzo attuale. Chiaramente è un dispositivo Android e a parte qualche incompatibilità software, data dalla mancanza di alcuni sensori, gps, e connettività 3G, è a tutti gli effetti un Android 2.2 Froyo completo. Lo scopo di questa review è quello di annotare le app principali per cercare di far lavorare bene il dispositivo senza la necessità di eseguire il rooting, ovvero l’equivalente del jailbreak per iphone, ottenendo perciò i privilegi di amministratore che consentono un utilizzo più completo del dispositivo. Per ora sono riuscito a farci parecchie cose senza la necessità di “rootarlo”, termine al quanto disgustoso, ma ormai di uso comune.

L’ultima versione del firmware disponibile nel sito Archos.com è la: 2.4.19 (Android 2.2.1 Froyo).

Per chi non l’avesse ancora scaricata consiglio di affrettarsi perché risolve parecchi problemi. Cliccare qua per andare direttamente alla pagina del download, scegliere il nome del dispositivo e proseguire scegliendo Firwmare. Il link diretto è questo, ma potrebbe cambiare.

La procedura è spiegata qua

Per chi vuole aggiornarlo via Wi-Fi basterà entrare nelle impostazioni del dispositivo dal menù -> Info sul dispositivo -> Aggiornamento Firmware

Bene, il dispositivo è aggiornato.

La prima cosa da fare è quella di installare uno o più Market dai quali scaricare le app gratuite che vedremo. Di default è preinstallato il Market AppsLib, carino e leggero, ma un po’ povero di Apps. Qui di seguito ecco una lista di quelli che sto testando:

1-AppsLib (preinstallato)
2-Android Market Google (da scaricare da questo link direttamente dal browser dell’Archos, scegliere il file con estensione APK)
3-AppBrain (da scaricare dal Market principale cercando appbrain)
4-YAAM (scaricabile da qua)

Ok, i Market sono le Apps principali che ci permettono di installare tutte le altre. Ne esistono molti altri, per ora bastano questi. Quando cercate un’applicazione ricordatevi che se manca in un market potrebbe essere presente in un altro, se non la trovate, ma conoscete il nome, potrete anche cercare su Google il nome dell’App seguito da apk.

Il problema di questo Tablet è sicuramente la memoria da 256 MB che limita un po’ i programmi che possono essere aperti contemporaneamente. Con qualche accorgimento è possibile ottimizzare tutto quanto e ritrovarsi un dispositivo reattivo e fluido. Alcune App possono essere spostate sulla SD, in mancanza di questa verranno spostate nella memoria principale dell’Archos. Per spostare le applicazioni è molto semplice:

Impostazioni -> Applicazioni ->  Gestisci applicazioni

Selezionatene una, cliccateci sopra e cliccate sul pulsate Sposta su SD

Non tutte le applicazioni gradiscono lo spostamento, testate sempre. Spostatele appena installate, se no vi crea casino ogni tanto.

Un altro problema risolvibile è la pulizia della cache. È possibile farlo con un programma che vediamo più avanti.

A volte è necessario chiudere qualche applicazione per velocizzare il dispositivo. Riguardo al multitasking di Android ci sono diverse opinioni: chi dice che non occorre chiudere i processi e installare App che gestiscano la Ram, altri invece che installano un po’ di tutto per cercare di recuperare qualche mega di spazio perché Android si mangia un sacco di memoria. Personalmente è capitato che qualche volta aprendo tanti programmi il sistema rallentasse ed effettivamente chiudendo qualche processo inutile, il dispositivo è tornato reattivo; perciò consiglio di valutare autonomamente la necessità di utilizzare programmi per liberare memoria, quantomeno non fategliela gestire in automatico.

Le Apps le dividerò per categoria. Volendo è possibile visitare questa pagina direttamente dall’Archos e cliccare su i link per installare le applicazioni.

Plugins Varie da installare:

  • Adobe Reader (ufficiale): aprire i PDF – Link
  • Adobe Flash Player 11: permette di visualizzare le animazioni flash nei siti web – Link

Navigazione:

  • Opera Mobile Web Browser: è molto buono e veloce (ricordarsi di modificare lo user agent su desktop per godere di una navigazione completa). Fluido e carica bene anche pagine con Flash – Link

Utility per amministratori di rete :

  • Network Monitor: per monitorare la connessione dati (servirà se utilizzerete il cellulare come modem 3G in tethering) – Link
  • ConnectBot: perfetto per gestire in remoto i computer tramite protocollo SSH e TELNET – Link
  • Pocket Cloud: una utility completa per la gestione remota con VNC. La versione free permette di gestire un pc alla volta – Link
  • SwiftFTP: trasforma l’Archos in un server ftp raggiungibile dalla vostra LAN – Link
  • Teamviewer: la miglior utility per l’assistenza remota, gratuita per uso privato – Link

Reti Wifi:

  • Analizzatore Wifi: utile per cercare reti wifi limitrofe – Link
  • Wpa Tester: testare la sicurezza delle reti, l’uso improprio è punito dalla legge – Link

Antivirus:

  • Antivirus Free: utile o no, non occupa molto e controlla le apps che installate – Link

Office:

  • ColorNote: gestisce i postit per note e appuntamenti rapidi – Link
  • GoBook: permette la lettura dei libri elettronici e-reader – Link
  • Google Documents: permette la condivisione dei documenti presenti nello spazio del vostro account gmail, è sufficiente come programma tipo Office. Gli altri sono a pagamento oppure free, ma molto limitati. Tanto vale tenersi questo. – Link

Gestione Sistema:

  • Android Assistant: permette di visualizzare info del dispositivo come cpu, ram, batteria e gestisce processi, cache, disinstallazioni, imposta avvio apps, ecc…Link
  • Startup Cleaner 2.0: come il precedente, ma più limitato anche se lo trovo molto semplice e immediato (o installate questo o Android Assistant) – Link
  • 1Tap Cleaner Free: utile per pulire la cache e liberare la memoria, se avete installato Android Assistant non serve, personalmente lo consiglio insieme a Startup Cleaner 2.0 – Link
  • Astro: gestisce file nel dispositivo, applicazioni, backup apps, molto valido sotto certi aspetti – Link

Voip:

  • Skype: chi non lo conosce? a volte crasha all’avvio, avviatelo con il tablet fermo e orizzontale, ho notato che spesso se è in verticale si incazza e non parte… – Link
  • SipDroid: ottimo per utilizzare il vostro Archos come un vero telefono, createvi un account su Messagenet e configuratelo. Necessita della wifi. – Link
  • CSipSimple: come il precedente, ma con questo funziona anche la connessione 3G utilizzando un telefono con bluetooth (tethering) Link

GPS e mappe:

  • Google Maps: utile per navigare, utilizza la wifi per fornire una indicazione della posizione. Lo scarto è minimo quindi vi basta una rete wifi libera per avere un GPSLink
  • Street View: da installare per aggiungere la funzione a Google Maps – Link

Giochi e Varie:

  • TuneIn Radio: ottimo per ascoltare radio via internet – Link
  • Ace Solitairie: un tradizionale gioco di carte in stile solitario di Windows Link
  • Angry Birds: da installare per forza, simpatico e divertente. – Link
  • FartSound Board: un po’ inutile, però vi fate due risate – Link
  • ElectroDroid: perfetto per chi vuole avere a portata di mano un prontuario di elettrotecnica e schemi di cavi vari – Link
  • tinyCam monitor free: per controllare da remoto una ipcam – Link
  • Net Eye Camera: come quello prima, ma con qualche funzione in più – Link

Riconoscimento vocale:

  • Google Voice Search per Archos: se volete aggiungere le funzioni vocali Link

Se dovete scegliere provate prima queste che mi sembrano funzionali. Consiglio di installare l’indispensabile. Con quelle di default e queste in aggiunta l’Archos può essere utilizzato per:

Navigare, Posta elettronica, Assistenza Remota, Film e Musica, telefonate gratuite tramite Voip e Wifi (anche 3G con tethering), ricerca stradale tipo GPS, Gestione di macchine Unix (ssh), Giocare, apertura file testo, calcolo e presentazioni, leggere libri e-reader, ascoltare radio, chattare, ecc…

Peccato che la fotocamera VGA faccia pena, altrimenti il dispositivo sarebbe stato completo. Il 3G non è essenziale.

Creare facilmente un server DLNA? Con SERVIIO si fa prima!

Appunti Cerebrali 107 Comments

Finalmente dopo numerosi test e ricerche ho trovato un software che fa il suo dovere egregiamente: creare un server DLNA per condividere contenuti multimediali nella rete locale.

Per coloro che non sapessero cosa significa DLNA:

DLNA è l’acronimo inglese per Digital Living Network Alliance e in poche parole si tratta di un accordo tra grandi società volto a creare uno standard comune per la comunicazione di dispositivi multimediali su rete locale LAN (la vostra rete casalinga o dell’ufficio). Quando su qualche apparecchio tipo lettori Bluray, Televisioni, Decoder DVB trovate il simbolo DLNA significa che con quel dispositivo potrete accedere a video, file audio e immagini che sono nel vostro computer o NAS trasmessi da un server DLNA opportunamente configurato. Avete presente la condivisione di file e cartelle? È la stessa cosa, però vengono condivisi solo file multimediali. Attenzione però che non basta creare una cartella condivisa per utilizzare la tecnologia DLNA, serve un software che permetta la comunicazione e lo streaming dei dati.

A cosa server creare un server DLNA?

Creare un server DLNA significa poter accedere in casa propria, anche via wi-fi, a film o musica o immagini che sono sul vostro computer principale. Un esempio pratico è quello di condividere dei video (film, registrazioni videocamera, ecc…) senza doverli fisicamente spostare dal computer ad un altro dispositivo sito in un’altra stanza. Il computer è in camera, in sala c’è un lettore bluray, un decoder dvb tipo la Blobbox oppure un LCD connessi alla vostra rete locale via cavo ethernet oppure tramite Wi-Fi; sul computer in camera avete la vostra collezione di video e volete condividerla con il resto della casa. Ecco che creando un server DLNA sarà possibile “streammare” i contenuti senza doverli fisicamente spostare tramite penna o disco usb oppure masterizzare un cd/dvd.

In casa siete in quattro e ognuno vuole vedere un film diverso? Nessun problema, il server DLNA opportunamente configurato vi permetterà di accontentare tutti quanti. L’unica limitazione è la potenza del pc che fa da server e la quantità di dati che possono essere inviati in una rete locale 10/100/1000  o Wi-Fi da 54/108

Se avete la possibilità di scegliere, scegliete sempre il cavo e non la rete wireless per mille motivi uno tra tutti l’affidabilità dello streaming

Requisiti per creare un server DLNA

Serve senz’altro un computer con sistema operativo Windows/Linux/Mac (anche un NAS va bene, purché sia compatibile con DLNA)

Un software per creare il server e configurare la condivisione

Una rete locale via cavo o wireless gestita da un router

Dei contenuti multimediali da condividere

E, cosa più importante, degli apparecchi in grado di trovare contenuti multimediali utilizzando la funzione DLNA (Lettori BluRay, Televisioni LCD, Decoder DVB o IP TV)

Quale software scegliere?

Ce ne sono tantissimi, free e a pagamento. Dal mio punto di vista ciò che conta maggiormente sono semplicità ed efficienza. È inutile avere software con mille funzioni e non sapere neppure come configurarle. Meglio poca roba, ma buona e soprattutto di facile approccio per qualsiasi utente o utonto 😀 Ecco che ci viene in aiuto SERVIIO, un software semplice, essenziale, che funziona e ovviamente free.

Giusto per informazione ecco una lista di altri software in grado di gestire un servizio DLNA:

Fuppes – ancora più semplice e pratico di Serviio, ma ancora imperfetto

Windows Media Player – se avete Windows 7 potete utilizzare la condivisione del catalogo multimediale

Tversity – il più consigliato da molti, funziona, ma personalmente preferisco la semplicità di Serviio o Fuppes

PS3 Media server molto completo come il precedente, ma non è ancora quello che cerco.

… la lista è molto lunga e per chi volesse farsi un’idea più completa ecco una pagina che potrà fare al caso vostro

Li ho provati quasi tutti,ma  SERVIIO è quello che preferisco e vedrete che lo preferirete pure voi.

Perché scegliere SERVIIO?

Perché funziona e perché è compatibile con molti dispositivi quali:

  • qualsiasi apparecchio compatibile con DLNA dovrebbe funzionare
  • Telesystem Hybrid Blobbox
  • Samsung TVs e lettori Bluray  (supporta anche funzioni aggiuntive come i sottotitoli)
  • Sony TVs e lettori Bluray
  • Panasonic TVs
  • Playstation 3
  • Xbox 360
  • LG TVs e lettori Bluray  (supporta anche funzioni aggiuntive come i sottotitoli)
  • Toshiba TVs
  • Toshiba TVs
  • WDTV Live
  • Oppo BDP-83
  • MusicPal
  • DirecTV DVR

I file multimediali supportati sono i seguenti:

  • Audio: MP3( .mp3), Windows Media Audio (.wma), AAC (.m4a), OGG (.ogg, .oga), FLAC (.flac)
  • Video: MPEG-1 (.mpg, .mpeg), MPEG-2 PS (.mpg, .mpeg, vob, mod), MPEG-2 TS (.ts, .m2ts), MPEG-4 (.mp4, m4v, mov), AVI (.avi, .divx), Windows Media Video (.wmv, .asf), Matroska (.mkv), Flash (.flv, .f4v), DVR-MS (.dvr, .dvr-ms), WTV (.wtv)
  • Image: JPEG (.jpg, .jpeg), GIF (.gif), PNG (.png)

Nota Bene: se il vostro dispositivo non è in grado di leggere nativamente alcuni formati c’è la possibilità di utilizzare la funzione di Transcoding che permette di convertire al volo un video e renderlo compatibile. Questa procedura richiede una CPU del computer principale con SERVIIO abbastanza potente. Con dispositivi come Blobbox, WD TV, e molti lettori Blu Ray non sarà necessario, mentre con le console sì visto che nativamente non leggono alcuni codec o contenitori come gli MKV.

È da preferire perché non solo è un progetto free, ma perché è disponibile per Linux, Windows e Mac

Dove lo trovo e come lo installo?

Da questo indirizzo potrete scegliere la versione per il vostro sistema operativo. I requisiti del software sono trascurabili vista la leggerezza dello stesso. Occorre solo avere Java 6 installata e gli utenti Linux dovranno installare anche il pacchetto FFmpeg

La versione eseguibile per Windows si installa in pochi secondi, non occorre nemmeno spiegare come fare.

Come si presenta l’interfaccia e come configuro Serviio?

Il programma si installerà come servizio che partirà all’avvio, ma sarà possibile disattivarlo e attivarlo al bisogno. Per configurarlo si utilizzerà una pratica console grafica suddivisa in diverse voci. La lingua italiana è impostabile subito in Console settings, è necessario il riavvio della console.

  • La prima cosa da fare è quella di assicurarsi che il vostro apparecchio compatibile UPnP/DLNA (vedi lista sopra) sia acceso e raggiungibile via rete.
  • Nella prima finestra STATO dovrete aggiungere l’indirizzo IP del vostro apparecchio e un nome, successivamente cliccando su profilo potrete assegnargli quello più adatto. Se il vostro dispositivo non è tra quelli presenti impostate Generic DLNA profile. In questa finestra sarà possibile avviare o spegnere il server DLNA Serviio (avviatelo dopo aver aggiunto i file alla libreria). Un pallino verde indicherà che il server è pronto per comunicare con il vostro dispositivo DLNA impostato.
  • Ora dovrete impostare le cartelle con i file multimediali da condividere e lo potete fare cliccando su ELENCO. Se conoscete già il percorso cliccate su Aggiungi Path, altrimenti cliccate su Aggiungi Locale e sfogliate le cartelle fino a trovare quella desiderata. Mettete il segno di spunta su Aggiorna l’elenco automaticamente e cliccate su SALVA in basso a destra
  • Ora tornate nella finestra STATO e avviate il server. I contenuti saranno visibili via rete. Se avete firewall o simili ricordate di inserire SERVIIO nei programmi affidabili.

Opzionale

In aggiunta a queste funzioni è possibile gestire anche i metadati dei file per una catalogazione migliore e più dettagliata permettendo al programma di cercare online le informazioni dei vostri file multimediali. Se non vi interessa basterà impostare Ignora metadati descrittivi nella sezione Metadati

La parte della transcodifica è opzionale perché come ho detto prima dipende molto dal dispositivo con il quale visualizzerete i vostri video. Sinceramente non l’ho testata, ma non è una cosa fondamentale proprio perché oggi un gran numero di dispositivi è in grado di leggere i formati video e audio più comuni come mp4, h264, mkv.

(non è pubblicità, solo un consiglio per coloro che hanno questo prodotto e non vogliono utilizzare Tversity consigliato nei forum e sui manuali. Come semplicità Serviio non ha eguali, forse Fuppes è più semplice. Chissà magari si accorgeranno anche loro che il software Serviio ha delle grandi potenzialità. È certamente migliorabile, ma l’importante  è che resti semplice come adesso, pochi click e funziona)

Per gli utenti linux e per chi volesse approfondire consiglio di leggere questa paginetta in inglese

 

 

Staffa di metallo a L “fai da te”, tagliare, saldare, smerigliare!

Appunti Cerebrali 1 Comment

Un po’ per provare, un po’ perché mi serviva realmente, ho realizzato una staffa a L partendo da una sbarra di metallo piatta. Non sono un esperto saldatore, anzi direi che sono alle prime armi. Quello che ho imparato deriva da letture sul web e qualche prova casalinga avendo spiato i fabbri quando saldano :D. Devo ammettere però che sono soddisfatto del lavoro. Sicuramente avrei potuto fare meglio, ma considerando l’esperienza e soprattutto il banco di lavoro improvvisato (una tavola di legno appoggiata al suolo e i morsetti per le cornici dei quadri), direi che posso anche essere contento del risultato. Cercherò di spiegare passo passo quello che ho fatto, magari potrebbe essere utile a qualcun altro alle prime armi come me, ma che non sa da che parte incominciare.

N.B. Impropriamente si chiama ferro ciò che in verità è acciaio. Mi sono accorto che anche in questa guida utilizzo la parola “ferro” a causa di una abitudine errata nel definire i profilati da carpenteria che comunemente si utilizzano con saldatrici ad arco. Probabilmente si dice ferro poiché la percentuale di Fe presente è molto superiore a quella del carbonio (che è di % bassissime minori del 2% e anche meno per gli acciai dolci). Resta il fatto che il nome corretto è acciaio, poiché trattasi di lega composta da ferro e carbonio, quest’ultimo gli dona caratteristiche differenti dal semplice ferro. Non importa quali siano le percentuali, se sono due o più elementi si tratta di una lega che non può avere lo stesso nome di uno degli elementi.

Se i profilati fossero fatti di solo ferro, non avrebbero la resistenza meccanica che invece possiedono. Sarebbero molto più malleabili.

È un errore comune che però sarebbe meglio evitare. Sarebbe preferibile utilizzare sempre la parola acciaio, in aggiunta alla quale è possibile definire, se lo sapete, uno dei seguenti aggettivi: extra dolce, dolce, semidolce,… , duro, legato, ecc…

Nel testo quindi ho sostituito la parola ferro con acciaio, più corretta. Ferro lo lascio tra parentesi per coloro che non conoscono la differenza e che, se ne hanno voglia, potranno verificare quanto ho scritto. In futuro potranno utilizzare il nome corretto di questa splendida lega: l’acciaio.

Gli strumenti di lavoro

Questo è sicuramente il punto fondamentale dal quale partire. La scelta di utensili adatti è la chiave per ottenere un lavoro di qualità, ma soprattutto semplificarsi la vita. Ovviamente nel fai da te non possiamo pretendere di possedere ogni utensile e strumento per fare qualsiasi lavoro, ma almeno i fondamentali vanno acquistati, possibilmente di qualità in modo che durino nel tempo. Per questo lavoro è sufficiente possedere:

  • smerigliatrice angolare con dischi da taglio e da molatura
  • supporto per trasformare una smerigliatrice in una troncatrice di fortuna
  • saldatrice ad arco, meglio se ad inverter che  è più maneggevole e semplice delle tradizionali
  • morsa e morsetti a squadra per l’allineamento delle parti
  • trapano con delle buone punte per l’acciaio (ferro), se a colonna ancora meglio
  • abbigliamento adatto, possibilmente braccia e gambe coperte, saldando ci si abbronza e ci si scotta

quelli in neretto sono necessari, poi volendo è possibile soprassedere sul resto, ma è altamente consigliato avere più strumenti e utensili possibili. Ad esempio per tagliare l’acciaio (ferro) la smerigliatrice non è adatta perché gli alti giri del disco scaldano eccessivamente il metallo. Ad avere spazio e soldi sarebbe ideale la sega a nastro come quella che hanno i fabbri, che è lenta e lubrificata e taglia l’acciaio (ferro) come il burro. Anche il seghetto alternativo con le lame adatte e il tavolo da lavoro può essere una soluzione casalinga. Nel mio caso ho utilizzato una smerigliatrice angolare. I morsetti fanno ridere visto che sono quelli per i quadretti e quindi poco adatti a tenere in morsa parti di acciaio (ferro) che vengono saldate (la saldatura tende a tirare quando si raffredda).

Altra cosa importantissima è il luogo di lavoro. Più comodi sarete e minori saranno i rischi di farsi male o di svolgere un lavoro imperfetto. Tralasciamo dove ho eseguito il lavoro che al solo pensarci mi viene da ridere… per terra con una tavola di legno.

Scelta dell’ acciaio (ferro)

C’è acciaio e acciaio, quindi la scelta è legata a quello che dovrete fare. Ho scelto una barra piatta da 3mm, quella che avevo disponibile. Con questo tipo di acciaio (ferro) e questo spessore ho utilizzato un elettrodo rutile da 2,5mm e una corrente di circa 75 A. La scelta della corrente è fondamentale per una buona saldatura, troppo poca rischierebbe di non far fondere bene l’elettrodo, troppo elevata invece lo farebbe fondere troppo velocemente e vi bucherebbe il metallo. Se non si ha mai saldato conviene provare su qualche pezzo di acciaio (ferro) e testare varie correnti in funzione dello spessore e del tipo di acciaio (ferro).

Iniziamo

Questo è lo schema dei vari passaggi svolti, lo commenterò passo passo. Tenetelo aperto per comprendere meglio il testo.

Per prima cosa si devono decidere le misure finali della staffa a L, utilizzando strumenti da taglio precisi si otterrà un lavoro migliore. Ricordatevi che se userete i dischi da taglio della smerigliatrice dovrete anche calcolare le misure abbondando di qualche millimetro visto che il disco si porta via qualche mm durante il taglio.

I tagli da fare saranno tre. Il primo sarà quello per dividere la barra di metallo nelle due parti che compongono la L. È il taglio numero uno (fig.1). Per i tagli numero due e tre separate le due parti bisogna eseguire due tagli a 45° eliminando uno dei due angoli per ogni parte (fig.2). Se non avete squadretta o goniometro per misurare l’angolo di 45° potrete utilizzare questo sistema pratico, ma non precisissimo. Sovrapponete a L le due parti tagliate facendo combaciare un angolo comune; con una matita segnate la larghezza di una barra sull’altra. Ora da uno dei due angoli limitrofi tracciate una linea diagonale che collega l’angolo reale a quello creatosi con la linea della matita e il bordo. Ecco quella sarà un angolo di 45°.

I due pezzi triangolari C e D (fig.3) non dovrete buttarli, ma saranno riutilizzati per rinforzare la staffa.

NOTA: se avete la possibilità di fare tagli molto precisi potrete evitare di fare tre tagli, ma ne basteranno solo due, il numero 2 e il numero 3 della figura 1. In questo modo non si creano i pezzi C e D, ma un triangolo più grande già pronto (fig.6).

Preparazione e smussatura delle parti da saldare

Eliminate con la smerigliatrice eventuali imperfezioni e create delle smussature a >< che serviranno per far entrare il metallo fuso dell’elettrodo (fig.4). Vanno fatte per ogni pezzo che verrà saldato, solo le parti a contatto ovviamente.

Allineamento parti e saldatura ad arco

Ora che i pezzi sono pronti iniziamo con il preparare il triangolo (fig.6) composto dai triangoli minori C e D. Metteteli nella morsa e date un punto di saldatura giusto per tenerli insieme. Poi metteteli in piano e completate la saldatura da entrambe le parti.

Avvicinate le parti A e B (fig.7), fissatele in una morsa possibilmente a squadra 90° e saldate lungo la linea gialla. La saldatura dovrà essere continua e l’elettrodo inclinato a 45°. Non abbiate fretta di finire la saldatura. Lasciate che il metallo fonda bene e riempia l’incàvo creato. Togliete sempre la scoria dopo ogni saldatura con il martello e la spazzola di acciaio apposita.

La parte finale consiste nel saldare il triangolo precedentemente costruito al resto della staffa a L. Potete anche non farlo se volete, ma con il triangolo aumenterete la superficie di saldatura complessiva e irrobustirete ancora di più la staffa a L. Ricordate sempre di fare un paio di punti di saldatura giusto per tenere insieme i due pezzi e verificare che tutto sia in squadra.

Pulizia della staffa con smerigliatrice

Terminata la parte della saldatura non vi resta che eliminare la scoria in eccesso e il cordolo creatosi, livellando il tutto con la smerigliatrice e il disco apposito (quello con i pezzi di carta vetro per intenderci). Provate a dare delle martellate e a tirare per controllare la tenuta meccanica. Il segreto per una buona saldatura è azzeccare la corrente e non inglobare mai la scoria pena la formazione di cricche.

Il mio lavoro è venuto così, non male considerando che è la prima volta che ci provo e in condizioni di lavoro pessime.

Ora potete colorarla a piacere. Prossimamente proverò a fare uno sgabello, se riuscirà posterò qualche foto e lo schema che mi sono fatto con SketchUp.

Dimenticavo la cosa indispensabile quando si fanno questi lavori:

LE PROTEZIONI per OCCHI e MANI, quindi spendeteli i 5 euro per gli occhiali protettivi e i 10 per un paio di guanti mezzo braccio per alte temperature.

Page 5 of 35« First...34567...102030...Last »