Cari e vecchi Sistemi Operativi, l’anno del passo falso?

Mondo Mentale No Comments

Ultimamente la mia attenzione informatica si è spostata verso due novità interessanti. Leggo molti blog e mi soffermo sui commenti della gente che sono lo specchio dei gusti e dell’evolversi dei vari sistemi operativi. Mi spiegherò meglio più avanti nel discorso.

Nel mondo informatico nulla dura per sempre, credo che questo sia assodato, si evolve continuamente molto spesso con tempi troppo rapidi e capaci di essere digeriti agevolmente dalla “massa”. Non sto parlando dell’evolversi della componentistica che anzi è sempre ben accetta, soprattutto in ambito videoludico e dei consumi, ma della velocità con cui i sistemi operativi si trasformano. Anche l’evoluzione della componentistica in un certo senso crea disagi, sia a livello economico, sia a livello di re-installazione di sistemi operativi, però è più accettata, poiché l’esperienza offerta utilizzando hardware di nuova generazione è sicuramente più appagante. Ahimè, molto spesso si è costretti a cambiare hardware a causa di videogiochi “pesanti” graficamente, che vengono ottimizzati meglio, guarda caso, per schede video nuove e cpu multi core.

Certe volte siamo di fronte a reali necessità di potenza, ma normalmente i giochi scattano su hardware più datati a causa dell’ottimizzazione mal riuscita o voluta e dei porting da console fatti con i piedi. La prova? Beh, senza stare a fare nomi, oggi ci sono ancora programmatori che riescono ad offrire esperienze piacevolissime usando le directx 9 spremute peggio delle olive nel frantoio. Le directx per chi non lo sapesse sono delle librerie grafiche utilizzate nei sistemi operativi Microsoft.

Il discorso sarebbe assai articolato, ma non è ciò che voglio affrontare. Lo stesso titolo è piuttosto chiaro: Cari e vecchi Sistemi Operativi. A cosa mi riferisco? Certamente alle evoluzioni dei principali sistemi operativi desktop che sono, in ordine di diffusione: Windows, Linux e Mac OS. Conosco piuttosto bene i primi due, meno il terzo che ho avuto modo di utilizzare in passato, ma per un breve periodo, perciò non lo considererò, anche in virtù del fatto che fa parte di un mondo a sé stante; dirò solo una cosa riferendomi ai sistemi Mac OS, nelle varie release hanno sempre cercato di mantenere il loro stile caratteristico senza stravolgere troppo il desktop.

I due aspetti che hanno suscitato il mio attuale interesse sono: la possibilità di vedere molto presto giochi, impensabili, su sistemi Linux (Unix) grazie alla piattaforma Steam di Valve e la naturale evoluzione di Windows giunto alla versione 8. Ho parlato di evoluzione, ma l’evoluzione è un qualcosa che si perfeziona, che giunge ad uno stato più completo e perfetto, quindi migliore. Siamo quindi sicuri che è giusto parlare di evoluzione per entrambe le novità?

Personalmente, non per fare il fanboy di turno, cosa che tra l’altro non mi sento e dimostro di essere, per carità nulla di male ad esserlo anche se spesso si è ottenebrati dall’euforia e non si vedono evidenti difetti, ritengo che la vera novità, l’evoluzione, sia da ricercarsi nella possibilità di installare Steam su macchine equipaggiate con Linux (da qualche parte avevo letto che per prima uscirà una versione compatibile con Ubuntu).

Il passaggio invece da Windows XP, Seven, Vista non lo considero, a Windows 8 sarà a mio parere molto difficile digerirlo a causa delle novità che reputo utili prettamente per sistemi mobili quali tablet e smartphone. Giusto poco fa, questa sera, mi è capitato di vedere un video che raccontava l’evoluzione dei sistemi Microsoft partendo dal primo Windows 1.0 agli attuali. Forse molti non sanno che, per esempio, Windows XP sarebbe dovuto andare in pensione molto tempo fa e per qualche strano motivo è ancora vivo e vegeto, magari senza nuovi aggiornamenti, ma pur sempre molto diffuso perché forse il più amato tra i sistemi MS. Per la cronaca WinXP è un sistema del 2001, ben 11 anni di vita, che per un OS sono veramente tanti.

Ho sempre sostenuto la bontà di WinXP, un sistema che se conosciuto a dovere è in grado di durare tranquillamente anni ed anni. Lasciate perdere quelli che dicono che va formattato ogni sei mesi, perché non sanno quello che dicono. Dopo 11 anni, ormai è forse il sistema operativo più modificato, ottimizzato, conosciuto in ogni sua parte, insomma è diventato quasi il miglior amico di ogni utente PC, utente attivo, che studia, cerca, si “sbatte” insomma. Il suo degno erede è senz’altro Windows 7 che è rimasto immutato sotto certi aspetti, ma ha portato innumerevoli migliorie e novità. Nemmeno il tempo di abituarsi a Window Seven che puf arriva Windows 8, il quale vorrà diventare la piattaforma di unione tra PC, Smartphone, Tablet e Console XBOX.

Appena uscito, Win7 fu acclamato come il vero successore di XP, anche perché Vista, che nella versione SP2 è quasi come Seven, partì con il piede sbagliato. Mi ricordo che molti rivenditori hardware, ai tempi dell’uscita di Vista, storsero il naso a causa della mancanza di drivers adatti al nuovo sistema, ecco che alla velocità della luce si sparse l’idea che il nuovo sistema era “brutto”, lento e cattivo. Anche XP appena uscito non è che fosse proprio una perla, mi ricordo che le BSOD (acronimo americano per le schermate blu tanto amate) erano frequentissime e solo anni di update e service pack hanno portato XP ad essere il sistema che tutt’ora è.

Quindi sarebbe più corretto dire che Seven è Vista Sp3, migliorato, ma con un nome nuovo. Ormai il nome Vista era bruciato e la brutta nomea, anche in occasione di un Vista SP3, non sarebbe stata cancellata; ecco perché MS ha tatticamente deciso di far uscire Seven. Giusto il tempo di abituarsi al nuovo 7 ed ecco che arriva Windows 8 che a detta di molti sarà il sistema operativo che metterà d’accordo PC, Smartphone, Tablet, e sicuramente le nuove console MS next gen.

Novità, tiles, l’interfaccia Metro che poi non si chiama più Metro per un problema di diritti sul nome, ma che poi tutti chiamano Metro, sistema più reattivo in avvio grazie al trucchetto dell’ibernazione forzata, ecc… insomma sembra quasi interessante, ma allora perché leggo molto scetticismo nei forum e nei blog? Perché se è un sistema così bello viene per la prima volta in assoluto venduto a 29 euro l’upgrade fino a gennaio 2013?

Mai visto un prezzo del genere per un sistema Microsoft, che forse il figliol prodigo si sia ravveduto e voglia favorire pirati reo confessi e riprendersi la fetta di utenti che è migrata verso altri lidi pieni di pinguini e mele tentatrici? Io invece credo che l’impatto avuto sul pubblico aziendale, la gente che lavora, quelli che hanno fatto arricchire Microsoft negli anni, non sia stato molto positivo. L’idea di perdere il vecchio sistema canonico del tasto Start – Programmi, tramandata per anni fino a Seven, farà ben pensare gli utenti che hanno da poco digerito la spesa per il “vecchio” Seven e già vedono comparire questo nuovo upgrade a basso costo. Sembrerà una stupidata, ma lo stesso trauma lo hanno avuto coloro che sono stati costretti a passare dall’ottimo Office 2003 alle nuove versioni con interfaccia Ribbon, a detta dei creatori, migliore e più facile da utilizzare. Pensate ad un povero lavoratore che a fatica è riuscito ad imparare ad usare Office 2003 e improvvisamente nelle nuove versioni si trova faccia a faccia con una interfaccia completamente nuova senza poter selezionare quella vecchia. Grazie a queste scelte audaci molti sono passati a soluzioni alternative come OpenOffice e LibreOffice che hanno mantenuto lo stile a menù che li ha sempre caratterizzati. Il software open source ringrazia. Non sarà quindi la paura che la massa non gradisca questa nuova interfaccia ad aver spinto MS a vendere Win8 con un super sconto goloso? Banale pensarci direi, ma alquanto probabile.

Già si parla di trucchi per modificare l’interfaccia o eliminarla del tutto, ma vi sembra normale che un utente debba acquistare un sistema nuovo e tramite degli hack eliminare delle features? Non sarebbe il caso di mantenere sempre ciò che ha fatto grandi i sistemi del passato e che ancora oggi viene richiesto a gran voce?

La nuova interfaccia Windows 8 è molto bella, ma inadatta a sistemi desktop. Non siamo ancora pronti a sistemi touch screen desktop tipo film fantascientifici, pensate poi che mal di schiena lavorare con le braccia alzate per 8 ore al giorno, senza più mouse e tastiera. Chi ha detto che l’interfaccia vecchia del buon XP e Seven non possa continuare ad esistere ancora per molti anni? Le ricerche di mercato? Ah bene, contenti loro.

Invece personalmente ritengo che questo sia l’anno del passo falso e della grande novità Linux, l’avvento di una piattaforma di videogiochi, Steam, di una grande casa che è Valve, la quale ci sta credendo e a breve disporrà anche di una versione Linux del suo client. Ubuntu ormai ha raggiunto una grandissima maturità e non è più possibile dire: “ma su Linux le cose non funzionano” forse in passato, ma ora il sistema è stabilissimo e ricco di programmi; “ma su Linux non ci posso giocare, se potessi giocarci allora migrerei”, questo invece sta cambiando e per la prima volta si intravede una luce nuova, quella chiave di volta che finalmente sarà in grado di soddisfare un pubblico assetato di completezza. Il gaming su Linux, su Ubuntu, questa sarà la vera novità di fine anno o del 2013, alieni e Maya permettendo.

Tornando al titolo posso affermare che Ubuntu è certamente un vecchio e caro sistema operativo che negli ultimi anni è cresciuto ed è cambiato graficamente, raccoglie ciò che di meglio viene proposto dalle controparti MS e MAC, che però conserva ancora lo stile semplice e intuitivo dei menù vecchia maniera, tanto amato dalla parte conservatrice degli utenti, un sistema che come vera novità non stravolgerà la vita agli utenti, ma regalerà una esperienza ora completa.

I motivi che hanno spinto Valve a valutare il passaggio a Linux non sono certo da ricercarsi solamente nelle “buone azioni” senza interessi, sappiamo in molti che la nuova politica del gaming su Windows 8 ha influito tantissimo, però gli auguro di avere successo e personalmente supporterò tale novità acquistando giochi compatibili Linux dalla loro piattaforma. Sono gli unici, insieme ai programmatori di giochi Indie (indipendenti) ad aver creduto in questa cosa ed è giusto che vengano premiati dalla comunità.

Con ciò non voglio precludermi a priori, come farebbe un nerd integralista e fanboy linuxiano, l ‘esperienza di Windows 8 sia solo per questioni di curiosità o per fini di studio. Il Pc è uno strumento poliedrico, limitarne l’esperienza ad un solo sistema operativo lo reputo uno spreco.

Vedete come due novità possono essere così diametralmente opposte: mentre una rischia di intraprendere una strada in salita, l’altra si sta preparando ad una bella discesa. Non è detto che chi sale fallirà, magari servirà più tempo e una maggiore apertura verso i gusti della gente, ritornare insomma su i suoi passi, come non è escluso che chi scende avrà vita facile senza incorrere in ruzzoloni pericolosi. Chi tra i due farà il passo falso? Quello che da anni cerca di affermarsi e che finalmente apre verso un mondo precluso da anni, oppure quello che da anni ha sempre offerto una buona esperienza completa, ma che ha deciso di abbandonare un passato certo per un futuro incerto?

p.s. per la cronaca si può giocare su Linux da tempo, però è molto limitato e meno immediato anche grazie ai publishers di titoli tripla A che preferiscono, per ovvi motivi di diffusione, supportare sistemi MS. Tra i titoli che saranno disponibili su Linux da subito ci sarà il mitico Serious Sam 3 della Croteam, ancora troppo poco? Sì, certo, ma è un buon inizio. A questi sommategli il parco titoli Valve e la mole di titoli Indie che sono già disponibili da tempo grazie alle offerte reperibili durante i famosi bundle che imperversano, in senso buono, nel web. La migrazione non sarà più una ipotesi, ma una realtà.

Per i nostalgici del 2D – Stealth Bastard

Mondo Mentale No Comments

Casualmente e stranamente, girovagando per negozi online, sono venuto a conoscenza di un giochino gratuito molto interessante – Stealth Bastard by Curve Studios. Attirato dalla parola FREE, pericolosa Sirena che attira i navigatori nei pericolosi mari della Rete :D, sono finito sul sito http:\\www.stealthbastard.com.

Incuriosito ho scaricato l’eseguibile. Pochi mega di scaricamento -20 MB- e via con l’installazione. Purtroppo per ora è disponibile solo per piattaforma Windows, forse verrà fatto un porting per Mac, ma di Linux non se ne parla poiché leggevo che il problema dipende dal motore grafico utilizzato, Game Maker, non compatibile per ora. Ho provato a emularlo con Wine senza successo, cioè parte, ma è ingiocabile a causa della lentezza ed è senza audio.

Comunque i requisiti sono i seguenti (un po’ altini considerando la grafica):

Processore: Dual Core 2.0Ghz
Memoria di sistema: 1Gb or greater of RAM
Memoria Scheda Video: 256Mb or more VRAM
Tipo Scheda Video: DirectX 8.0 compatibile
Sistemi Operativi supportati: Windows XP SP2 or better, Vista, Win7
Controlli: Tastiera / Mouse,  supporto per controlli Xinput (ad es. il pad Xbox per Windows)

I pochi mega del gioco si installano al volo, più che una installazione è una estrazione dei file. Al primo avvio verrà chiesto di creare un account che serve per i punteggi online; è obbligatorio, ma non richiede l’inserimento della propria e-mail. È sufficiente creare un nome e una password. Il gioco è in inglese, ma essendo un platform non è un grande problema la lingua. Nei primi livelli ci sono delle scritte che vi suggeriscono cosa premere come ad esempio «Premere il pulsante salto per saltare»… ma va?… per la serie “meglio essere precisi”. Comunque i tasti da utilizzare, quelli predefiniti, sono:

Z per saltare

Frecce direzionali per muoversi

Il gioco consiste nel superare dei livelli cercando di non farsi disintegrare da laser e robot poco amichevoli. La luce è la vostra nemica, nell’ombra non verrete visti, nella penombra verrete visti parzialmente. L’abilità è riuscire a completare il livello in poco tempo cercando di battere i giocatori di tutto il mondo presenti nella classifica online (ecco a cosa serve l’account iniziale).

Il gioco è molto carino sia perché immediato e semplice nei controlli (potrebbe risultare più comodo utilizzare il joypad), sia perché graficamente è essenziale e in puro stile retro, ma gradevole, con una buona palette colori che unita a luci e ombre crea una atmosfera di gioco che vi terrà incollati per ore. La longevità è un punto a favore, la presenza di un editor di livelli rende l’esperienza di gioco più corposa. Andando nella sezione Download è possibile scaricare una marea di livelli come dimostra lo snapshot seguente. Il numero potrà solamente aumentare e la difficoltà di gioco dipenderà dalla creatività degli utenti. Ottima anche la scelta di checkpoint che fanno ripartire il timer dal punto in cui siete stati disintegrati, ma le morti verranno comunque calcolate.

Le musiche azzeccate completano quello che risulta essere un ottimo prodotto gratuito e geniale perché è in grado veramente di risvegliare ricordi grazie ai richiami di giochi del passato. Probabilmente se l’avessero fatto pagare qualche euro, avrebbero venduto parecchie migliaia di copie. Sul sito potete controllare la Leaderboards nella quale sono presenti i punteggi migliori dei livelli ufficiali che sono 28, suddivisi in quattro sezioni. Il gioco non sarà certo una novità per molti, visto che è uscito a novembre 2011, però io, ad esempio, non lo avevo ancora provato. Ne avevo sentito parlare, ma non gli avevo dato troppa importanza. Provatelo se vi piacciono le sfide e l’immediatezza.

Riuscirete a scalare la leaderbords e raggiungere i primi posti? Buona fortuna

Questi sono i numeri di Stealth Bastard ad oggi 6 maggio 2012

— Total Deaths Worldwide: 6,165,061
Global Stealth Bastards: 104,515 (numero di utenti)
— Levels in Database: 829
— Global Levels Downloaded: 4,007,124
— Global Levels Completed: 769,756
Total Time Played Worldwide: 25 years, 25 weeks, 6 days, 2 hours, 28 minutes (numero di ore giocate)

Privacy, Driiin!!! Ma chi ti conosce? Perché hai il mio numero? Chi te lo ha dato?

Gazzettino Mentale No Comments

Questa volta mi piacerebbe provare a trattare e rispolverare un aspetto della privacy, quello delle telefonate commerciali indesiderate, così tanto discusso e sempre sulla bocca di tutti, ma realmente sappiamo come difenderci e tutelarci qualora avessimo anche il dubbio che possa essere stata violata? Per prima cosa cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.

Privacy è chiaramente un termine straniero che ormai è utilizzato ampiamente in Italia da tutti quanti e il significato non è altro che “riservatezza”, riservato, cioè il diritto mantenere la mia vita privata e segreta oppure divulgarla pubblicamente. Quindi parlando di privacy ci si riferisce al diritto che ognuno di noi possiede, un sacrosanto diritto che non avrebbe nemmeno avuto bisogno di essere sancito da nessuna legge visto che ritengo sia legittimo decidere se e come divulgare le informazioni personali. Per fortuna esiste una legge che ci fornisce i mezzi per esercitare questo diritto come e quando vogliamo noi, ma quanti di noi realmente lo esercitano?

Solo noi stessi possiamo permettere la divulgazione dei nostri dati personali, abbiamo sia il diritto di fornire a terzi il permesso di utilizzare le informazioni, ma abbiamo anche il diritto di revocare questo permesso in qualsiasi momento e senza che nessuno si possa opporre. Mi rendo conto che nell’epoca dei Social Network parlare di privacy potrebbe sembrare fuori luogo, se non assurdo. Magari stiamo tanto a guardare il capello quando si firma un contratto telefonico, oppure un abbonamento per la palestra e poi ingenuamente forniamo un numero spropositato di informazioni personali in uno di questi social network, senza nemmeno renderci conto del valore che queste informazioni hanno per aziende che grazie al data mining estraggono miliardi di informazioni per i fini più disparati. Questo però è un altro tema che andrà affrontato meglio in un secondo momento.

Torniamo in tema dicendo che appunto la privacy è un diritto ed è sempre invocabile in qualunque circostanza; se avete firmato per il consenso dei vostri dati personali potrete richiedere al gestore di questi dati la rimozione completa della vostra anagrafica, ad esempio, dai loro archivi o database informatici.

Ma cosa devo cercare, cioè qual è la legge che mi tutela?

Si tratta della legge 196/2003 il cui testo integrale è disponibile a questo indirizzo governativo.

Quando siamo noi stessi che firmiamo e diamo il consenso senza leggere le clausole del contratto ecc… non possiamo poi lamentarci se veniamo contattati continuamente per promozioni pubblicitarie o affini, lo abbiamo scelto noi stessi e la legge non ammette ignoranza. Quindi spendiamoli dieci minuti per leggere cosa firmiamo, ma quando non abbiamo firmato nulla e per magia riceviamo materiale postale o peggio veniamo contattati telefonicamente da aziende che manco conosciamo? I motivi possono essere molti:

– presenza del proprio nome e numero negli elenchi telefonici
– firmando un contratto telefonico abbiamo anche aggiunto la firma che permette l’utilizzo dei dati personali per promozioni pubblicitarie
– peggio ancora le aziende si passano (vendono è meglio) le anagrafiche per fini commerciali, tanto sanno benissimo che volendo l’utente potrà revocare il diritto all’utilizzo, ma che nella totalità dei casi quasi nessuno fa nulla o perché non sa cosa fare o perché non ha voglia.

Mentre per le prime due possibilità possiamo fare qualcosa di tangibile che tra poco vedremo, per la terza purtroppo non possiamo fare nulla se non revocare continuamente questo diritto alle aziende che ci contattano senza il nostro esplicito permesso.

Chi di noi non ha mai ricevuto una telefonata commerciale da parte di un call center? I call center sono un altro dramma di questo paese sia perché chi ci lavora riceve stipendi da fame e sia perché se non produci e diventi una macchina da guerra non ti becchi le provvigioni, ma tanti bei “cazziatoni”. Come in ogni realtà è possibile trovare personale gentile, cortese e molto qualificato, ma spesso capita anche di trovare persone talmente insistenti, ma così insistenti che si è costretti a chiudere la comunicazione bruscamente.

Hanno ragione anche loro che devono lavorare e portare a casa contratti, ma devono anche capire che con il clima di diffidenza che si è creato negli ultimi anni non possono pretendere di trovare gente disposta ad ascoltarli e a fidarsi. Non conosco le percentuali di successo di questo sistema di marketing, però personalmente mi sembra molto fallimentare e per di più costringe alcuni operatori, che sono esseri umani come tutti, a diventare quello che non sono e spesso e volentieri a mentire per garantirsi almeno qualche minuto di conversazione, per poter dimostrare al proprio datore di lavoro di averci almeno provato.

L’unica cosa buona è che da qualche anno è stata introdotta la valutazione del servizio al termine della telefonata, ma disponibile solamente per realtà come grandi compagnie telefoniche oppure servizi telefonici regionali e statali. La meritocrazia è fondamentale in questo lavoro, chi è educato, onesto e diligente è giusto che venga premiato. Non voglio dilungarmi ulteriormente sull’argomento.

Come faccio a eliminare il mio numero di telefono dagli elenchi telefonici o impedire di essere contatto per fini pubblicitari?

È piuttosto semplice.

– Contattando il proprio operatore telefonico e richiedendo la rimozione dagli elenchi
– Attraverso il Registro Pubblico delle Opposizioni richiedo formalmente di non ricevere più telefonate per scopi commerciali

Il sito è accessibile a questo indirizzo dove è possibile iscriversi gratuitamente e conoscere i propri diritti in materia di marketing telefonico sia come utenti che come operatori che vogliono intraprendere servizi di telemarketing.

Nota Bene: l’iscrizione non elimina il vostro numero di telefono dagli elenchi, ma fornisce o meno il consenso ad essere contattati per scopi commerciali. Aziende serie rispetteranno la vostra scelta, se non sarete iscritti invece varrà il discorso del silenzio assenso, cioè chi tace acconsente ad essere contattato.

Ma allora non faccio prima a eliminarmi dall’elenco telefonico?

Ovvio che sì ricordando che solamente chi è ancora presente negli elenchi telefonici potrà iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni. Chi già non è presente come può essere contattato o vietarlo?

Ora che mi sono levato dagli elenchi telefonici sono tranquillo?

Assolutamente no e ve lo spiego subito il motivo. Le aziende furbette non riconsegnano mai i vecchi elenchi telefonici. Sono capaci di avere ancora elenchi di qualche decina di anni fa. Quindi se abitate da tanti anni nella vostra abitazione siete “spacciati”, perché anche se non sarete più presenti su quelli nuovi avrete lasciato una bella traccia nel passato.

Ma allora sono fregato, non c’è modo di non essere contattato?

La risposta è sni.

Esistono due possibilità per far valere il proprio diritto alla privacy.

La prima (non consigliata)

Attraverso la compilazione di un modulo che troverete allegato in fondo all’articolo sarà possibile richiedere alla azienda X di non essere più contattati per fini commerciali, di rimuovere completamente la vostra anagrafica dai loro archivi e di avere anche la risposta che tutto ciò è stato eseguito come prevede la legge. Potete utilizzare il modulo anche solo per modificare il consenso ai dati, senza revocarlo del tutto.

Mettiamo che un distributore di prodotti alimentari desideri farsi conoscere e dopo avervi contatto vi invia dei prodotti omaggio da degustare; a voi non piacciono e molto educatamente fate sapere all’azienda che non volete avvalervi dei loro prodotti. L’azienda non contenta ve ne manda ancora e vi contatta per conoscerne i motivi dimostrando non solo di non accettare il vostro no, ma diventando insistente e fastidiosa. Stufi di questa situazione, compilate il modulo di modifica del trattamento dei dati personali e lo inviate per raccomandata con ricevuta di ritorno, ma purtroppo non basta perché la legge dice che dovrete farvi riconoscere inviando anche fotocopia di un documento valido.

Nel caso l’azienda fosse già a conoscenza del vostro indirizzo (perché precedentemente vi aveva inviato dei prodotti omaggio) non succede nulla di strano, ma nel caso l’azienda conosca solo il vostro contatto telefonico non è il caso di inviargli pure un documento che attesti che siete proprio voi fornendogli su un piatto d’oro, l’argento vale poco, un indirizzo fisico dove spedirvi prodotti non desiderati per di più in contrassegno.  E allora come si fa?

La seconda soluzione (consigliata)

Ecco qua la soluzione dove non mandate nulla all’azienda scassaballe , ma segnalate il vostro disagio direttamente al Garante della Privacy a Roma con l’apposito modulo dove potrete annotare la data delle telefonate, il nome delle aziende, il nome dei responsabili e cosa volevano vendervi. Funziona realmente questa cosa? Non lo so però la procedura mi sembra corretta e se esiste questo servizio una risposta la otterrete.

Vale sempre il solito discorso, una azienda seria non vi scasserà le “balle” bruciandosi un potenziale cliente, una azienda poco seria invece continuerà a disturbarvi senza pietà e probabilmente l’unico modo di fermarli sarà ripagarli con la stessa moneta, chiamandoli continuamente tenendogli occupata la linea o tartassandoli di fax tutto nero con scritto “BASTA!!!” in bianco … probabilmente dopo la decima risma di carta che esauriranno o tre o quattro toner esauriti capiranno che è ora di non chiamarvi più… e se usano il fax digitale…? siete spacciati!

E ricordatevi che per legge chi vi chiama per fini pubblicitari deve avere il numero ben visibile, quindi attivatevi il servizio, spesso gratuito, dell’identificativo del chiamante.

La segreteria telefonica è l’arma contro le telefonate commerciali indesiderate, provare per credere. Quindi l’ideale è attivare l’identificativo del chiamante e dotarsi di una pratica segreteria telefonica digitale che oggi è reperibile a cifre molto basse per di più inclusa nei telefoni.

I casi limite sono sempre meno, ma è bene ricordarsi che è un nostro diritto decidere di essere contattati e/o di revocare la concessione, spesso acquisita illecitamente, di utilizzare i dati personali per fini pubblicitari. Le aziende oneste esistono per fortuna, perciò aiutate il mercato a fare piazza pulita da furbetti o disonesti, fate valere i vostri diritti.

Ecco la parte più interessante della legge 196/2003 i vostri diritti:

ART. 7 (Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti)

1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2. L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione:
a) dell’origine dei dati personali;
b) delle finalità e modalità del trattamento;
c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;
e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità’ di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

3. L’interessato ha diritto di ottenere:
a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non e’ necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

 

ECCO UN PO’ DI MODULISTICA

Modulo di modifica del trattamento dei dati personali da inviare alle aziende

Modulo ufficiale prestampato completo da inviare alle aziende

Modulo per segnalare al Garante della Privacy le aziende che continuano a disturbarvi

Fax tutto nero con scritto BASTA!!! per i disturbatori recidivi

 

UN PO’ DI SITI PER INFORMARSI MEGLIO

Sito Ufficiale Garante della Privacy

Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196

Registro delle Opposizioni

Altro sito con modelli da scaricare precompilati

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