Da SME Server a eBOX – Soluzioni opensource e gratuite per uffici e PMI

Gazzettino Mentale No Comments

Mi ricordo ancora quando scoprii  Sme Server per la prima volta;  sono passati almeno tre anni da quel giorno, ma Sme Server ha continuato ad esistere ed aggiornarsi. La versione stabile ora è la 7.4 basata su CentOS 4.7, ma la versione 8 potrebbe arrivare presto, speriamo. Non ha avuto una grande diffusione come altre Distro, speravo fosse più supportata.  Fa parte di quelle distribuzioni rivolte ad un pubblico più esperto del solito utente standard che a fatica riesce a barcamenarsi tra icone e copia/incolla.  Ai tempi la provai e misi in piedi un server con diverse funzioni interessanti tra cui filesharing, webserver, fax server, mail server.

L’interfaccia grafica semplificava moltissimo la configurazione. Ci sono diverse filosofie di pensiero in proposito: quelli che preferiscono, giustamente, costruirsi il server partendo da una distribuzione tipo debian o slackware e configurare tutto a mano editando i vari file config, dal firewall agli utenti di samba; ci sono quelli che preferiscono separare le varie funzioni utilizzando più computer dedicati;  oppure quelli che preferiscono una soluzione pronta, senza troppi sbattimenti, per chi ha poco tempo da dedicare, ma soprattutto da usare senza il terminale (un po’ c’è sempre e quindi meglio abituarsi alla console “salvavita”). Quindi se non siete delle mega aziende che hanno bisogno del supporto di sistemisti esperti e server dedicati, Sme Server è la soluzione pronti e via.

Ma esiste solo Sme Server come soluzione chiavi in mano? La risposta è no. Per caso mi sono imbattuto in un’altra distribuzione molto interessante. Gli appassionati di Ubuntu saranno felici di sapere che la distribuzione di apppoggio è proprio la ben nota Hardy 8.04 LTS.

Il suo nome è eBOX ( ora versione 1.4)

La piattaforma eBOX permette la creazione di un server che offre la possibilità di amministrare la rete della propria azienda in maniera facile ed efficiente. Può essere utilizzata come Gateway,  gestire l’intera infrastruttura di rete (domini, DHCP, Firewall, ecc.),  da server office, da web e fileserver, insomma un centro di comunicazione unificato anche grazie alla presenza di un modulo di egroupware integrato. Si appoggia ad Ubuntu LTS che è la versione Long Term Support, supporto a lungo termine che offre tre anni di supporto desktop e cinque anni per i server.

Ecco un video, in inglese, che descrive la piattaforma eBOX.

L’ho provata rapidamente e posso dire che l’installazione non è per niente complessa. Se avete già esperienza non dovreste avere nemmeno bisogno della guida fornita sul sito di origine. Essendo modulare potrete decidere di installare e attivare solamente i servizi che servono all’azienda a scelta tra profili predefiniti:

  • ebox-office: ebox-samba, ebox-printers, ebox-egroupware, ebox-antivirus, ebox-ebackup, ebox-software, ebox-monitor
  • ebox-communication: ebox-mail, ebox-jabber, ebox-asterisk, ebox-mailfilter, ebox-antivirus, ebox-ebackup, ebox-software, ebox-monitor
  • ebox-security: ebox-firewall, ebox-ids, ebox-squid, ebox-openvpn, ebox-mailfilter, ebox-antivirus, ebox-ebackup, ebox-software, ebox-monitor
  • ebox-gateway: ebox-network, ebox-squid, ebox-firewall, ebox-trafficshaping, ebox-l7-protocols, ebox-ebackup, ebox-software, ebox-monitor
  • ebox-infrastructure: ebox-network, ebox-dhcp, ebox-dns, ebox-openvpn, ebox-webserver, ebox-ntp, ebox-ebackup, ebox-software, ebox-monitor

Installabili tramite console con il comando:

sudo apt-get install <nome-del-profilo>

Durante la fase di installazione vi saranno proposte due modalità, una facile (consigliata) e una per i più esperti.

Per installare tutti i pacchetti basterà dare il comando

sudo apt-get install ebox-all

Oppure scegliere tra questi pacchetti (leggendo i nomi potrete farvi un’idea delle cose che può fare):

  • ebox-antivirus
  • ebox-asterisk
  • ebox-ca
  • ebox-dhcp
  • ebox-dns
  • ebox-ebackup
  • ebox-egroupware
  • ebox-firewall
  • ebox-ids
  • ebox-jabber
  • ebox-l7-protocols
  • ebox-mail
  • ebox-mailfilter
  • ebox-monitor
  • ebox-network
  • ebox-ntp
  • ebox-objects
  • ebox-openvpn
  • ebox-printers
  • ebox-remoteservices
  • ebox-samba
  • ebox-services
  • ebox-software
  • ebox-squid
  • ebox-trafficshaping
  • ebox-usersandgroups
  • ebox-webserver
  • ebox-radius
  • ebox-webmail

Sicuramente un prodotto interessante, da provare insieme a SME Server e valutare quale delle due si adatta meglio alla vostra piccola o media azienda. Buon test.

Ubuntu 9.10 – schermo nero e non si avvia il live cd

Appunti Cerebrali, Ubuntu No Comments

Ho provato la 9.10 su un vecchio laptop,  lo stesso che la volta scorsa con la 8.10 mi aveva dato problema del mp-bios bug: 8254 timer not connected to IO-APIC. Ovviamente non parte, ma questa volta schermata nera direttamente. Il modo per avviare il live cd è sempre quello di premere F6 nella schermata iniziale del livecd e cliccare su noapic.

Verrà aggiunta un segno di spunta e quindi la livecd partirà senza problemi. Per chi lo installerà dovrà ricordarsi di modificare il file di GRUB 2. La procedura è leggermente differente rispetto alla 8.10 poiché nella 9.10 c’è la versione nuova di Grub.

Per aggiungere manualmente la stringa “noapic” si dovrà fare in questo modo:

Aprite il terminale e digitate:

sudo gedit /etc/default/grub

Si aprirà il file di testo modificabile, cercate la seguente voce:

GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT="quiet splash"

e modificatela aggiungendo noapic così:

GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT="noapic quiet splash"

Ora date un bel:

sudo update-grub

e controllate che il file grub.cfg contenga la modifca (fidatevi che ci sarà)

sudo gedit /boot/grub/grub.cfg

Chiudete senza salvare e riavviate.

sudo reboot now

Ricordatevi che con la 9.10 non troverete più il file menu.lst, ma grub.cfg modificabile come ho fatto poco va.

1- modificate a piacere il file /etc/default/grub
2- si dà un bel update-grub
3- si controlla per scrupolo il file /boot/grub/grub.cfg

Vike 1.2 Light version in arrivo! …forse ^___^

Vike No Comments

vike-light

Dopo quasi tre anni di utilizzo di VIKE versione beta 1.0 (che non ho mai caricato con alimentatori, ma esclusivamente pedalando), direi che è venuto il momento di passare a qualcosa di nuovo. Quasi tre anni di onorato servizio,  qualche piccola modifica e numerosi Km su strade anche sterrate hanno dimostrato la resistenza della prima versione di Vike; ha resistito bene e tutt’ora funziona. Nella nuova versione cercherò di ottimizzare gli spazi e, se  riesco, rendere il tutto più pratico e facilmente smontabile in modo da potersela portare dietro quando si lascia la bici legata ad un palo.

Nella nuova versione ho deciso di utilizzare nuovi connettori al posto di quelli S-video che comunque hanno retto bene. Inizialmente utilizzavo 5 batterie che insieme fornivano 6V, questa volta ho deciso di usarne 4 per un totale di 4,8V. Anche il comparto luci subirà una riduzione dei LED, i 10 per la luce posteriore verranno sostituiti da 3 o 5 led, sempre che riesca a trovare delle lenti per amplificare la luce.

Non essendo una cima in elettrotecnica 😛 lo schema che utilizzerò sarà il medesimo della prima versione, che ha funzionato bene, con qualche piccola modifica. L’obiettivo,  con questa versione 1.2 “Light”, è di avere una centralina che piloti sempre luce anteriore e posteriore,  in più una presa accendisigari integrata e una presa USB :O. La radiolina e il pannello solare per questa volta dovranno aspettare visto le misure ridotte della scatola che non permettono molta manovra…non so nemmeno se riuscirò a farci stare tutto 😀

Il sistema di sgancio rapido è in fase di elaborazione. Il vecchio sistema composto da due bulloni e due placche di metallo ha retto molto bene e non si è spostato di un mm né ha rovinato l’involucro. La scatola che ho trovato è sempre della Gewiss, più piccola, ma essendo quella per le canaline ha dei fori sui lati che dovrò tappare in qualche modo.  Pensavo al policarbonato colorato visto che ho dei pezzi di scarto pronti…vedremo cosa esce fuori.

Ho difficoltà a reperire alcuni pezzi e quindi dovrò accontentarmi dei vecchi interruttori a levetta (di dimensioni ridotte).

Purtroppo devo fare tutto da solo e un aiutino per quanto riguarda il circuito farebbe comodo, ma vediamo cosa riesco a tirare fuori questa volta.

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