Cari e vecchi Sistemi Operativi, l’anno del passo falso?

4:08 am Mondo Mentale

Ultimamente la mia attenzione informatica si è spostata verso due novità interessanti. Leggo molti blog e mi soffermo sui commenti della gente che sono lo specchio dei gusti e dell’evolversi dei vari sistemi operativi. Mi spiegherò meglio più avanti nel discorso.

Nel mondo informatico nulla dura per sempre, credo che questo sia assodato, si evolve continuamente molto spesso con tempi troppo rapidi e capaci di essere digeriti agevolmente dalla “massa”. Non sto parlando dell’evolversi della componentistica che anzi è sempre ben accetta, soprattutto in ambito videoludico e dei consumi, ma della velocità con cui i sistemi operativi si trasformano. Anche l’evoluzione della componentistica in un certo senso crea disagi, sia a livello economico, sia a livello di re-installazione di sistemi operativi, però è più accettata, poiché l’esperienza offerta utilizzando hardware di nuova generazione è sicuramente più appagante. Ahimè, molto spesso si è costretti a cambiare hardware a causa di videogiochi “pesanti” graficamente, che vengono ottimizzati meglio, guarda caso, per schede video nuove e cpu multi core.

Certe volte siamo di fronte a reali necessità di potenza, ma normalmente i giochi scattano su hardware più datati a causa dell’ottimizzazione mal riuscita o voluta e dei porting da console fatti con i piedi. La prova? Beh, senza stare a fare nomi, oggi ci sono ancora programmatori che riescono ad offrire esperienze piacevolissime usando le directx 9 spremute peggio delle olive nel frantoio. Le directx per chi non lo sapesse sono delle librerie grafiche utilizzate nei sistemi operativi Microsoft.

Il discorso sarebbe assai articolato, ma non è ciò che voglio affrontare. Lo stesso titolo è piuttosto chiaro: Cari e vecchi Sistemi Operativi. A cosa mi riferisco? Certamente alle evoluzioni dei principali sistemi operativi desktop che sono, in ordine di diffusione: Windows, Linux e Mac OS. Conosco piuttosto bene i primi due, meno il terzo che ho avuto modo di utilizzare in passato, ma per un breve periodo, perciò non lo considererò, anche in virtù del fatto che fa parte di un mondo a sé stante; dirò solo una cosa riferendomi ai sistemi Mac OS, nelle varie release hanno sempre cercato di mantenere il loro stile caratteristico senza stravolgere troppo il desktop.

I due aspetti che hanno suscitato il mio attuale interesse sono: la possibilità di vedere molto presto giochi, impensabili, su sistemi Linux (Unix) grazie alla piattaforma Steam di Valve e la naturale evoluzione di Windows giunto alla versione 8. Ho parlato di evoluzione, ma l’evoluzione è un qualcosa che si perfeziona, che giunge ad uno stato più completo e perfetto, quindi migliore. Siamo quindi sicuri che è giusto parlare di evoluzione per entrambe le novità?

Personalmente, non per fare il fanboy di turno, cosa che tra l’altro non mi sento e dimostro di essere, per carità nulla di male ad esserlo anche se spesso si è ottenebrati dall’euforia e non si vedono evidenti difetti, ritengo che la vera novità, l’evoluzione, sia da ricercarsi nella possibilità di installare Steam su macchine equipaggiate con Linux (da qualche parte avevo letto che per prima uscirà una versione compatibile con Ubuntu).

Il passaggio invece da Windows XP, Seven, Vista non lo considero, a Windows 8 sarà a mio parere molto difficile digerirlo a causa delle novità che reputo utili prettamente per sistemi mobili quali tablet e smartphone. Giusto poco fa, questa sera, mi è capitato di vedere un video che raccontava l’evoluzione dei sistemi Microsoft partendo dal primo Windows 1.0 agli attuali. Forse molti non sanno che, per esempio, Windows XP sarebbe dovuto andare in pensione molto tempo fa e per qualche strano motivo è ancora vivo e vegeto, magari senza nuovi aggiornamenti, ma pur sempre molto diffuso perché forse il più amato tra i sistemi MS. Per la cronaca WinXP è un sistema del 2001, ben 11 anni di vita, che per un OS sono veramente tanti.

Ho sempre sostenuto la bontà di WinXP, un sistema che se conosciuto a dovere è in grado di durare tranquillamente anni ed anni. Lasciate perdere quelli che dicono che va formattato ogni sei mesi, perché non sanno quello che dicono. Dopo 11 anni, ormai è forse il sistema operativo più modificato, ottimizzato, conosciuto in ogni sua parte, insomma è diventato quasi il miglior amico di ogni utente PC, utente attivo, che studia, cerca, si “sbatte” insomma. Il suo degno erede è senz’altro Windows 7 che è rimasto immutato sotto certi aspetti, ma ha portato innumerevoli migliorie e novità. Nemmeno il tempo di abituarsi a Window Seven che puf arriva Windows 8, il quale vorrà diventare la piattaforma di unione tra PC, Smartphone, Tablet e Console XBOX.

Appena uscito, Win7 fu acclamato come il vero successore di XP, anche perché Vista, che nella versione SP2 è quasi come Seven, partì con il piede sbagliato. Mi ricordo che molti rivenditori hardware, ai tempi dell’uscita di Vista, storsero il naso a causa della mancanza di drivers adatti al nuovo sistema, ecco che alla velocità della luce si sparse l’idea che il nuovo sistema era “brutto”, lento e cattivo. Anche XP appena uscito non è che fosse proprio una perla, mi ricordo che le BSOD (acronimo americano per le schermate blu tanto amate) erano frequentissime e solo anni di update e service pack hanno portato XP ad essere il sistema che tutt’ora è.

Quindi sarebbe più corretto dire che Seven è Vista Sp3, migliorato, ma con un nome nuovo. Ormai il nome Vista era bruciato e la brutta nomea, anche in occasione di un Vista SP3, non sarebbe stata cancellata; ecco perché MS ha tatticamente deciso di far uscire Seven. Giusto il tempo di abituarsi al nuovo 7 ed ecco che arriva Windows 8 che a detta di molti sarà il sistema operativo che metterà d’accordo PC, Smartphone, Tablet, e sicuramente le nuove console MS next gen.

Novità, tiles, l’interfaccia Metro che poi non si chiama più Metro per un problema di diritti sul nome, ma che poi tutti chiamano Metro, sistema più reattivo in avvio grazie al trucchetto dell’ibernazione forzata, ecc… insomma sembra quasi interessante, ma allora perché leggo molto scetticismo nei forum e nei blog? Perché se è un sistema così bello viene per la prima volta in assoluto venduto a 29 euro l’upgrade fino a gennaio 2013?

Mai visto un prezzo del genere per un sistema Microsoft, che forse il figliol prodigo si sia ravveduto e voglia favorire pirati reo confessi e riprendersi la fetta di utenti che è migrata verso altri lidi pieni di pinguini e mele tentatrici? Io invece credo che l’impatto avuto sul pubblico aziendale, la gente che lavora, quelli che hanno fatto arricchire Microsoft negli anni, non sia stato molto positivo. L’idea di perdere il vecchio sistema canonico del tasto Start – Programmi, tramandata per anni fino a Seven, farà ben pensare gli utenti che hanno da poco digerito la spesa per il “vecchio” Seven e già vedono comparire questo nuovo upgrade a basso costo. Sembrerà una stupidata, ma lo stesso trauma lo hanno avuto coloro che sono stati costretti a passare dall’ottimo Office 2003 alle nuove versioni con interfaccia Ribbon, a detta dei creatori, migliore e più facile da utilizzare. Pensate ad un povero lavoratore che a fatica è riuscito ad imparare ad usare Office 2003 e improvvisamente nelle nuove versioni si trova faccia a faccia con una interfaccia completamente nuova senza poter selezionare quella vecchia. Grazie a queste scelte audaci molti sono passati a soluzioni alternative come OpenOffice e LibreOffice che hanno mantenuto lo stile a menù che li ha sempre caratterizzati. Il software open source ringrazia. Non sarà quindi la paura che la massa non gradisca questa nuova interfaccia ad aver spinto MS a vendere Win8 con un super sconto goloso? Banale pensarci direi, ma alquanto probabile.

Già si parla di trucchi per modificare l’interfaccia o eliminarla del tutto, ma vi sembra normale che un utente debba acquistare un sistema nuovo e tramite degli hack eliminare delle features? Non sarebbe il caso di mantenere sempre ciò che ha fatto grandi i sistemi del passato e che ancora oggi viene richiesto a gran voce?

La nuova interfaccia Windows 8 è molto bella, ma inadatta a sistemi desktop. Non siamo ancora pronti a sistemi touch screen desktop tipo film fantascientifici, pensate poi che mal di schiena lavorare con le braccia alzate per 8 ore al giorno, senza più mouse e tastiera. Chi ha detto che l’interfaccia vecchia del buon XP e Seven non possa continuare ad esistere ancora per molti anni? Le ricerche di mercato? Ah bene, contenti loro.

Invece personalmente ritengo che questo sia l’anno del passo falso e della grande novità Linux, l’avvento di una piattaforma di videogiochi, Steam, di una grande casa che è Valve, la quale ci sta credendo e a breve disporrà anche di una versione Linux del suo client. Ubuntu ormai ha raggiunto una grandissima maturità e non è più possibile dire: “ma su Linux le cose non funzionano” forse in passato, ma ora il sistema è stabilissimo e ricco di programmi; “ma su Linux non ci posso giocare, se potessi giocarci allora migrerei”, questo invece sta cambiando e per la prima volta si intravede una luce nuova, quella chiave di volta che finalmente sarà in grado di soddisfare un pubblico assetato di completezza. Il gaming su Linux, su Ubuntu, questa sarà la vera novità di fine anno o del 2013, alieni e Maya permettendo.

Tornando al titolo posso affermare che Ubuntu è certamente un vecchio e caro sistema operativo che negli ultimi anni è cresciuto ed è cambiato graficamente, raccoglie ciò che di meglio viene proposto dalle controparti MS e MAC, che però conserva ancora lo stile semplice e intuitivo dei menù vecchia maniera, tanto amato dalla parte conservatrice degli utenti, un sistema che come vera novità non stravolgerà la vita agli utenti, ma regalerà una esperienza ora completa.

I motivi che hanno spinto Valve a valutare il passaggio a Linux non sono certo da ricercarsi solamente nelle “buone azioni” senza interessi, sappiamo in molti che la nuova politica del gaming su Windows 8 ha influito tantissimo, però gli auguro di avere successo e personalmente supporterò tale novità acquistando giochi compatibili Linux dalla loro piattaforma. Sono gli unici, insieme ai programmatori di giochi Indie (indipendenti) ad aver creduto in questa cosa ed è giusto che vengano premiati dalla comunità.

Con ciò non voglio precludermi a priori, come farebbe un nerd integralista e fanboy linuxiano, l ‘esperienza di Windows 8 sia solo per questioni di curiosità o per fini di studio. Il Pc è uno strumento poliedrico, limitarne l’esperienza ad un solo sistema operativo lo reputo uno spreco.

Vedete come due novità possono essere così diametralmente opposte: mentre una rischia di intraprendere una strada in salita, l’altra si sta preparando ad una bella discesa. Non è detto che chi sale fallirà, magari servirà più tempo e una maggiore apertura verso i gusti della gente, ritornare insomma su i suoi passi, come non è escluso che chi scende avrà vita facile senza incorrere in ruzzoloni pericolosi. Chi tra i due farà il passo falso? Quello che da anni cerca di affermarsi e che finalmente apre verso un mondo precluso da anni, oppure quello che da anni ha sempre offerto una buona esperienza completa, ma che ha deciso di abbandonare un passato certo per un futuro incerto?

p.s. per la cronaca si può giocare su Linux da tempo, però è molto limitato e meno immediato anche grazie ai publishers di titoli tripla A che preferiscono, per ovvi motivi di diffusione, supportare sistemi MS. Tra i titoli che saranno disponibili su Linux da subito ci sarà il mitico Serious Sam 3 della Croteam, ancora troppo poco? Sì, certo, ma è un buon inizio. A questi sommategli il parco titoli Valve e la mole di titoli Indie che sono già disponibili da tempo grazie alle offerte reperibili durante i famosi bundle che imperversano, in senso buono, nel web. La migrazione non sarà più una ipotesi, ma una realtà.

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