Debian e Doudoulinux, la distribuzione Linux ideale per creare un computer sicuro per i bambini

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È successo per caso, recuperando vecchi portatili destinati alla discarica mi sono detto: perché gettarli, controlliamo se possono essere ancora sfruttati a dovere e magari dati a qualcuno che ne ha necessità.  Visto che sarebbero andati a dei bambini ho pensato di prepararli in modo sicuro e allora ho pensato: non è che esiste una bella distribuzione Linux pensata per i minori? Ho fatto delle ricerche e ho trovato 4 o 5 soluzioni, ma quella che mi ha subito colpito è stata Doudoulinux per via dei colori e delle icone assolutamente adatte ad un pubblico con età tra i 2 e i 10 anni, e oltre.

È incredibile come il mondo Linux sappia sempre sorprendere l’utente alla ricerca di Distro particolari. Durante i primi test ho scaricato la versione Live cd, l’ho anche installata seguendo la semplice procedura descritta nel sito, ma pur essendo soddisfatto delle funzionalità, non lo ero per quanto riguarda la possibilità di memorizzare i dati su disco nonostante avessi attivato la persistenza dei dati. Cercando meglio nel sito mi sono imbattuto in una guida che spiegava come crearsi una installazione basandosi su Debian preinstallata. Questa guida mi ha dato lo spunto e ho voluto provare la procedura, ho quindi deciso di farne una versione italiana con qualche modifica.

Ho provato a seguire la procedura, ma alcune parti mi hanno restituito degli errori, però il sistema funzionava tranne audio e rete. Tutto questo testato su un vecchio laptop Duron 800. Dopo innumerevoli tentativi di ripristinare lan e audio ho deciso di non perderci troppo tempo. Può essere che durante l’installazione di alcuni pacchetti qualcosa è andato storto oppure ho forzato qualche pacchetto per cercare di far combaciare alcuni passaggi della guida.

Allora ho riprovato su un altro laptop scassato però Pentium 4 con frequenza 2GHz, questa volta però annotando tutti i passaggi e le modifiche apportate. Queste annotazioni ho pensato di condividerle nel blog poiché il risultato è stato molto gratificante e sono certo che altri vorranno provare quanto sto per descrivere. Il risultato è un computer perfetto per dei bambini, sicuro, ricco di giochi intelligenti ed esercizi per avvicinarsi al computer senza rischi.

Perché Doudoulinux?

Per i vostri bambini, perché è un sistema sicuro, divertente, facile, libero. In questa guida tratterò l’installazione più complicata ovvero quella che come base utilizza una Debian pre-installata.

  • Internet sicuro e filtrato
  • Giochi per tutte le età
  • Funziona anche la tastiera midi M-audio senza installare nulla, attaccate e puf si apre il programma piano
  • Multilingua
  • Gratuito
  • Espandibile
  • Una soluzione che se ben configurata permette di avere un unico pc utilizzabile da grandi e piccini

Non è ancora completissimo, ma è una distro fantastica per tutti coloro che vogliono far avvicinare i propri figli al computer in tutta sicurezza.

… pensate che ho dovuto installare tutto senza poter usare la lettera O… il laptop recuperato purtroppo aveva qualche problema… un casino mostruoso, ma ci sono riuscito tra copia e incolla. Sia benedetto il tasto TAB che completa le parole.

Il laptop è diventato una console di intrattenimento per bambini quasi perfetta.

Data la lunghezza del post, lo spezzerò in più pagine (in fondo al post ci sono le pagine). I comandi all’interno delle zone rosate sono già pronti da copiare e incollare nel terminale. Alcuni comandi sembrano scritti su due righe, ma sono un’unica riga che va a capo a causa della dimensione ristretta del blog.

INDICE DELLA GUIDA

1 – Requisiti

2 – Installiamo Debian via rete (stable version, Squeeze)

FASE 1 – Partenza e scelta distribuzione

FASE 2 – Scaricamento componenti aggiuntivi

FASE 3 – Installare doudoulinux

FASE 4 – Installazione del sistema base


3 – Installiamo Doudoulinux via repository ufficiale

FASE 1 – Controllo della connessione

FASE 2 – Inserire i repositories di doudoulinux

FASE 3 – Installare doudoulinux

FASE 4 – Rendere multimediale doudoulinux (opzionale, ma consigliato)

FASE 5 – Aggiustamenti vari (work in progress)


4 – Installare lo splash screen di Doudoulinux (opzionale)

FASE 1 – Installare Plymouth per gestire gli splash screen

FASE 2 – Modificare le risoluzioni di Grub (se non dovesse bastare la Fase 1)


5- Problemi con i software inclusi

1- Tuxpaint – problema con il mouse e la risoluzione

2- Childsplay – problema con il mouse e la risoluzione

 

6- Aggiungere altri software al vostro Doudoulinux (Opzionale)

1- Libreoffice – una suite office completa per tutta la famiglia

 

Iniziamo con i:

1 – Requisiti

– un computer fisso o portatile, vecchio o nuovo non fa grande differenza anche se per far funzionare alcune applicazioni è consigliata una configurazione minima. Nel mio caso l’hardware minimo testato è stato un Amd Duron 800/900 MHz con 256MB Ram e un disco da 20 GB

con la mia guida vi servirà scaricare una sola piccola iso, il resto verrà scaricato dai repository, dovrete scaricare e masterizzare NETBOOTCD, un software che permette di installare vari sistemi operativi direttamente da internet. Vi tornerà comodo sicuramente anche per altre installazioni. Si scarica da questo sito

http://netbootcd.tuxfamily.org/

Consiglio questo sistema anche perché nei vecchi pc laptop spesso il lettore cd/dvd non è più molto buono e potreste avere problemi di lettura del disco. Con questo sistema verranno letti solo pochi mega, il resto sarà scaricato via rete (CONDIZIONE NECESSARIA è il collegamento del vostro pc al router adsl tramite cavo lan tradizionale, router che dovrà assegnare automaticamente gli indirizzi IP – praticamente lo fanno tutti)

Download NetbootCD 5.0 (12 MiB) (md5)

– Un po’ di tempo e voglia di imparare qualcosa, non le solite installazioni passive nelle quali la più grande difficoltà è quella di cliccare avanti -> avanti -> avanti…

Masterizzate la iso con il programma che volete, se usate sistemi Windows consiglio l’ottimo IMGBURN

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Box per HDD interni fai da te e a costo zero!

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Potrà sembrare una perdita di tempo, ma auto-costruirsi degli oggetti utili a costo zero, recuperando quello che si trova in casa, può dare molte soddisfazioni; e soprattutto il portafogli ringrazia! Comunque ecco cosa si può fare con un paio di custodie CD, 2 graffette e una ventola. Un bel box per dischi interni da 3,5″

OCCORRENTE

10 minuti di tempo

2 confezioni di CD, quelle slim fanno al caso nostro.

2 Graffette decenti come resistenza

1 Ventola recuperata (Consigliata una 12 X 12 cm, ma potrebbe andare bene anche una 10 x 10 o 2 ventole 8×8 anche se più complicato)

Un po’ di colla attaccatutto

Un chiodo e un accendino oppure consigliato un trapano, meglio se di quelli piccoli e comodi.

PROCEDURA DI MONTAGGIO

Prendete le due custodie CD Slim e disassemblate delicatamente i due pezzi che le compongono. Servirà la cover frontale quella trasparente.  Di solito la parte dove va il cd è quella colorata che per ora non serve.

Ora prendete una della due cover trasparenti e i vostri tre HDD, appoggiateli sulla scrivania e su di essi posizionate la cover orizzontalmente. Allineate bene i tre dischi in modo da averli tutti alla stessa distanza circa.  Con un pennarello segnate le corrispondenze di due dei tre fori che solitamente permettono di fissare i dischi al case. I due fori più esterni.

Ora prendete anche l’altra cover e mettetela sotto l’altra, in questo modo quando farete i fori saranno perfettamente allineati.

Fatto ciò, se avete il trapano forate delicatamente le  due covers e come riferimento utilizzate i segni fatti a pennarello, non fate un buco gigante, utilizzate come misura la vite che poi utilizzerete per fissare i dischi; se invece siete sprovvisti di trapano potrete utilizzare un chiodo precedentemente scaldato con un accendino e tenuto da una pinza. Una volta rovente bucherete la plastica come il burro. Io consiglio il trapano che permette di fare un lavoro molto più pulito.

In totale avrete fatto 6 fori su entrambe le cover.

Ora appoggiate la prima cover sui tre dischi allineati e iniziate ad avvitare le viti del primo lato, fate attenzione quando girate il tutto perché la plastica potrebbe rompersi a causa del peso dei dischi. Fissate anche dall’altro lato l’altra cover e dopo aver serrato l’ultima vite vi ritroverete con un blocco di tre dischi sorretti dalla due cover che una volta montate diventeranno molto più resistenti formando un “monolito” compatto e portante.

AGGIUNTA DELLA VENTOLA

Questa fase è facoltativa, ma fortemente consigliata poiché con questo sistema i dischi resteranno sempre belli freschi e con temperature al di sotto dei 35 gradi centigradi.

Per montare la ventola è ancora più semplice poiché non servono i tradizionali punti di fissaggio che sono quattro. Sarà sufficiente creare due “braccetti” sui quali appoggiarla, il resto lo farà la forza di gravità e la spinta dell’aria.

Prendete le due graffette e molto delicatamente torcete una parte creando una sorta di braccetto come si vede in figura. Nella torsione vi capiterà di spaccarne qualcuna, dipende dalla qualità delle graffette e dalla pressione applicata.

Fatto ciò incollatele sulle due cover di plastica e il gioco è fatto. La misura dei braccetti è pensata per una ventola 12 x 12. In caso di altre ventole dovrete aprire di più le graffette e creare la giusta misura dei braccetti che accoglieranno la ventola.

Incastrate dall’alto la ventola e fine, ecco il nostro triplo bay per dischi da 3,5″ praticamente a costo zero. Non fa neppure tanto schifo quando lo inserirete nello spazio del vostro case big tower, quello da 5,25″, quello dei cd/dvd.

CONSIDERAZIONI FINALI

In giro una cosa del genere, con i cd, non l’avevo mai vista, l’idea mi è venuta qualche anno fa pensando ad una soluzione rapida, economica e funzionale per tenere i dischi insieme;  questa è la seconda versione del bay artigianale, in occasione dell’aggiunta del terzo disco e l’ho inserita nel blog, magari a qualcuno può servire. Con una parte di zanzariera che mi è avanzata volevo fare anche la retina per evitare che la polvere entrasse. Sto studiando una soluzione facile e con roba riciclata per costruire un mini telaio facile da estrarre e pulire.

PRO

– costo zero, poiché fatta con roba riciclata e inutilizzata
– trasparente e quindi bella da vedere, almeno a me piace
– risolve il grande problema di tenere i dischi in un unico posto e nello stesso tempo freschi
– di facile realizzazione
– vibrazioni ridotte poiché la plastica a differenza del metallo assorbe molto di più le vibrazioni (consigliata una gomma dove appoggerete il triplo bay nel case)
– facile da spostare all’interno del case

CONTRO

– qualcuno potrebbe sollevare il problema del fatto che i dischi non sono “a terra” elettricamente, poiché non toccano il metallo del case. Basta prendere un sottile filo di rame, avvolgerlo con un giro alle viti e collegarlo al case, ma per me non serve, anzi meglio isolati dal resto del case dove possono esserci correnti a basso voltaggio, non ci credete? usate il cerca fase.
– se dovete smontare uno dei dischi dovrete estrarre tutto il blocco.
– serve un case un po’ spazioso, potete sempre farlo a due posti tagliando la parte di cover in eccesso.

Buon Lavoro!

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Cari e vecchi Sistemi Operativi, l’anno del passo falso?

Mondo Mentale No Comments

Ultimamente la mia attenzione informatica si è spostata verso due novità interessanti. Leggo molti blog e mi soffermo sui commenti della gente che sono lo specchio dei gusti e dell’evolversi dei vari sistemi operativi. Mi spiegherò meglio più avanti nel discorso.

Nel mondo informatico nulla dura per sempre, credo che questo sia assodato, si evolve continuamente molto spesso con tempi troppo rapidi e capaci di essere digeriti agevolmente dalla “massa”. Non sto parlando dell’evolversi della componentistica che anzi è sempre ben accetta, soprattutto in ambito videoludico e dei consumi, ma della velocità con cui i sistemi operativi si trasformano. Anche l’evoluzione della componentistica in un certo senso crea disagi, sia a livello economico, sia a livello di re-installazione di sistemi operativi, però è più accettata, poiché l’esperienza offerta utilizzando hardware di nuova generazione è sicuramente più appagante. Ahimè, molto spesso si è costretti a cambiare hardware a causa di videogiochi “pesanti” graficamente, che vengono ottimizzati meglio, guarda caso, per schede video nuove e cpu multi core.

Certe volte siamo di fronte a reali necessità di potenza, ma normalmente i giochi scattano su hardware più datati a causa dell’ottimizzazione mal riuscita o voluta e dei porting da console fatti con i piedi. La prova? Beh, senza stare a fare nomi, oggi ci sono ancora programmatori che riescono ad offrire esperienze piacevolissime usando le directx 9 spremute peggio delle olive nel frantoio. Le directx per chi non lo sapesse sono delle librerie grafiche utilizzate nei sistemi operativi Microsoft.

Il discorso sarebbe assai articolato, ma non è ciò che voglio affrontare. Lo stesso titolo è piuttosto chiaro: Cari e vecchi Sistemi Operativi. A cosa mi riferisco? Certamente alle evoluzioni dei principali sistemi operativi desktop che sono, in ordine di diffusione: Windows, Linux e Mac OS. Conosco piuttosto bene i primi due, meno il terzo che ho avuto modo di utilizzare in passato, ma per un breve periodo, perciò non lo considererò, anche in virtù del fatto che fa parte di un mondo a sé stante; dirò solo una cosa riferendomi ai sistemi Mac OS, nelle varie release hanno sempre cercato di mantenere il loro stile caratteristico senza stravolgere troppo il desktop.

I due aspetti che hanno suscitato il mio attuale interesse sono: la possibilità di vedere molto presto giochi, impensabili, su sistemi Linux (Unix) grazie alla piattaforma Steam di Valve e la naturale evoluzione di Windows giunto alla versione 8. Ho parlato di evoluzione, ma l’evoluzione è un qualcosa che si perfeziona, che giunge ad uno stato più completo e perfetto, quindi migliore. Siamo quindi sicuri che è giusto parlare di evoluzione per entrambe le novità?

Personalmente, non per fare il fanboy di turno, cosa che tra l’altro non mi sento e dimostro di essere, per carità nulla di male ad esserlo anche se spesso si è ottenebrati dall’euforia e non si vedono evidenti difetti, ritengo che la vera novità, l’evoluzione, sia da ricercarsi nella possibilità di installare Steam su macchine equipaggiate con Linux (da qualche parte avevo letto che per prima uscirà una versione compatibile con Ubuntu).

Il passaggio invece da Windows XP, Seven, Vista non lo considero, a Windows 8 sarà a mio parere molto difficile digerirlo a causa delle novità che reputo utili prettamente per sistemi mobili quali tablet e smartphone. Giusto poco fa, questa sera, mi è capitato di vedere un video che raccontava l’evoluzione dei sistemi Microsoft partendo dal primo Windows 1.0 agli attuali. Forse molti non sanno che, per esempio, Windows XP sarebbe dovuto andare in pensione molto tempo fa e per qualche strano motivo è ancora vivo e vegeto, magari senza nuovi aggiornamenti, ma pur sempre molto diffuso perché forse il più amato tra i sistemi MS. Per la cronaca WinXP è un sistema del 2001, ben 11 anni di vita, che per un OS sono veramente tanti.

Ho sempre sostenuto la bontà di WinXP, un sistema che se conosciuto a dovere è in grado di durare tranquillamente anni ed anni. Lasciate perdere quelli che dicono che va formattato ogni sei mesi, perché non sanno quello che dicono. Dopo 11 anni, ormai è forse il sistema operativo più modificato, ottimizzato, conosciuto in ogni sua parte, insomma è diventato quasi il miglior amico di ogni utente PC, utente attivo, che studia, cerca, si “sbatte” insomma. Il suo degno erede è senz’altro Windows 7 che è rimasto immutato sotto certi aspetti, ma ha portato innumerevoli migliorie e novità. Nemmeno il tempo di abituarsi a Window Seven che puf arriva Windows 8, il quale vorrà diventare la piattaforma di unione tra PC, Smartphone, Tablet e Console XBOX.

Appena uscito, Win7 fu acclamato come il vero successore di XP, anche perché Vista, che nella versione SP2 è quasi come Seven, partì con il piede sbagliato. Mi ricordo che molti rivenditori hardware, ai tempi dell’uscita di Vista, storsero il naso a causa della mancanza di drivers adatti al nuovo sistema, ecco che alla velocità della luce si sparse l’idea che il nuovo sistema era “brutto”, lento e cattivo. Anche XP appena uscito non è che fosse proprio una perla, mi ricordo che le BSOD (acronimo americano per le schermate blu tanto amate) erano frequentissime e solo anni di update e service pack hanno portato XP ad essere il sistema che tutt’ora è.

Quindi sarebbe più corretto dire che Seven è Vista Sp3, migliorato, ma con un nome nuovo. Ormai il nome Vista era bruciato e la brutta nomea, anche in occasione di un Vista SP3, non sarebbe stata cancellata; ecco perché MS ha tatticamente deciso di far uscire Seven. Giusto il tempo di abituarsi al nuovo 7 ed ecco che arriva Windows 8 che a detta di molti sarà il sistema operativo che metterà d’accordo PC, Smartphone, Tablet, e sicuramente le nuove console MS next gen.

Novità, tiles, l’interfaccia Metro che poi non si chiama più Metro per un problema di diritti sul nome, ma che poi tutti chiamano Metro, sistema più reattivo in avvio grazie al trucchetto dell’ibernazione forzata, ecc… insomma sembra quasi interessante, ma allora perché leggo molto scetticismo nei forum e nei blog? Perché se è un sistema così bello viene per la prima volta in assoluto venduto a 29 euro l’upgrade fino a gennaio 2013?

Mai visto un prezzo del genere per un sistema Microsoft, che forse il figliol prodigo si sia ravveduto e voglia favorire pirati reo confessi e riprendersi la fetta di utenti che è migrata verso altri lidi pieni di pinguini e mele tentatrici? Io invece credo che l’impatto avuto sul pubblico aziendale, la gente che lavora, quelli che hanno fatto arricchire Microsoft negli anni, non sia stato molto positivo. L’idea di perdere il vecchio sistema canonico del tasto Start – Programmi, tramandata per anni fino a Seven, farà ben pensare gli utenti che hanno da poco digerito la spesa per il “vecchio” Seven e già vedono comparire questo nuovo upgrade a basso costo. Sembrerà una stupidata, ma lo stesso trauma lo hanno avuto coloro che sono stati costretti a passare dall’ottimo Office 2003 alle nuove versioni con interfaccia Ribbon, a detta dei creatori, migliore e più facile da utilizzare. Pensate ad un povero lavoratore che a fatica è riuscito ad imparare ad usare Office 2003 e improvvisamente nelle nuove versioni si trova faccia a faccia con una interfaccia completamente nuova senza poter selezionare quella vecchia. Grazie a queste scelte audaci molti sono passati a soluzioni alternative come OpenOffice e LibreOffice che hanno mantenuto lo stile a menù che li ha sempre caratterizzati. Il software open source ringrazia. Non sarà quindi la paura che la massa non gradisca questa nuova interfaccia ad aver spinto MS a vendere Win8 con un super sconto goloso? Banale pensarci direi, ma alquanto probabile.

Già si parla di trucchi per modificare l’interfaccia o eliminarla del tutto, ma vi sembra normale che un utente debba acquistare un sistema nuovo e tramite degli hack eliminare delle features? Non sarebbe il caso di mantenere sempre ciò che ha fatto grandi i sistemi del passato e che ancora oggi viene richiesto a gran voce?

La nuova interfaccia Windows 8 è molto bella, ma inadatta a sistemi desktop. Non siamo ancora pronti a sistemi touch screen desktop tipo film fantascientifici, pensate poi che mal di schiena lavorare con le braccia alzate per 8 ore al giorno, senza più mouse e tastiera. Chi ha detto che l’interfaccia vecchia del buon XP e Seven non possa continuare ad esistere ancora per molti anni? Le ricerche di mercato? Ah bene, contenti loro.

Invece personalmente ritengo che questo sia l’anno del passo falso e della grande novità Linux, l’avvento di una piattaforma di videogiochi, Steam, di una grande casa che è Valve, la quale ci sta credendo e a breve disporrà anche di una versione Linux del suo client. Ubuntu ormai ha raggiunto una grandissima maturità e non è più possibile dire: “ma su Linux le cose non funzionano” forse in passato, ma ora il sistema è stabilissimo e ricco di programmi; “ma su Linux non ci posso giocare, se potessi giocarci allora migrerei”, questo invece sta cambiando e per la prima volta si intravede una luce nuova, quella chiave di volta che finalmente sarà in grado di soddisfare un pubblico assetato di completezza. Il gaming su Linux, su Ubuntu, questa sarà la vera novità di fine anno o del 2013, alieni e Maya permettendo.

Tornando al titolo posso affermare che Ubuntu è certamente un vecchio e caro sistema operativo che negli ultimi anni è cresciuto ed è cambiato graficamente, raccoglie ciò che di meglio viene proposto dalle controparti MS e MAC, che però conserva ancora lo stile semplice e intuitivo dei menù vecchia maniera, tanto amato dalla parte conservatrice degli utenti, un sistema che come vera novità non stravolgerà la vita agli utenti, ma regalerà una esperienza ora completa.

I motivi che hanno spinto Valve a valutare il passaggio a Linux non sono certo da ricercarsi solamente nelle “buone azioni” senza interessi, sappiamo in molti che la nuova politica del gaming su Windows 8 ha influito tantissimo, però gli auguro di avere successo e personalmente supporterò tale novità acquistando giochi compatibili Linux dalla loro piattaforma. Sono gli unici, insieme ai programmatori di giochi Indie (indipendenti) ad aver creduto in questa cosa ed è giusto che vengano premiati dalla comunità.

Con ciò non voglio precludermi a priori, come farebbe un nerd integralista e fanboy linuxiano, l ‘esperienza di Windows 8 sia solo per questioni di curiosità o per fini di studio. Il Pc è uno strumento poliedrico, limitarne l’esperienza ad un solo sistema operativo lo reputo uno spreco.

Vedete come due novità possono essere così diametralmente opposte: mentre una rischia di intraprendere una strada in salita, l’altra si sta preparando ad una bella discesa. Non è detto che chi sale fallirà, magari servirà più tempo e una maggiore apertura verso i gusti della gente, ritornare insomma su i suoi passi, come non è escluso che chi scende avrà vita facile senza incorrere in ruzzoloni pericolosi. Chi tra i due farà il passo falso? Quello che da anni cerca di affermarsi e che finalmente apre verso un mondo precluso da anni, oppure quello che da anni ha sempre offerto una buona esperienza completa, ma che ha deciso di abbandonare un passato certo per un futuro incerto?

p.s. per la cronaca si può giocare su Linux da tempo, però è molto limitato e meno immediato anche grazie ai publishers di titoli tripla A che preferiscono, per ovvi motivi di diffusione, supportare sistemi MS. Tra i titoli che saranno disponibili su Linux da subito ci sarà il mitico Serious Sam 3 della Croteam, ancora troppo poco? Sì, certo, ma è un buon inizio. A questi sommategli il parco titoli Valve e la mole di titoli Indie che sono già disponibili da tempo grazie alle offerte reperibili durante i famosi bundle che imperversano, in senso buono, nel web. La migrazione non sarà più una ipotesi, ma una realtà.