Samsung S3370 GoogleMaps java “Errore Grave”, risolto da Ubuntu

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Ogni tanto capita che GoogleMaps preinstallato non funzioni più restituendo questo messaggio: Errore Grave, Riavvia. Di punto in bianco decide di non andare più. Purtroppo non serve a nulla reinstallarlo dal telefono e non ho nemmeno capito perché accade, fino ad oggi, forse. Come tutti ben sanno GoogleMaps è preinstallato e quindi non è cancellabile dal cellulare in quanto è una cartella protetta (c’è anche l’icona lucchetto).

Spulciando la rete ho trovato un modo per eliminare sia GoogleMaps che Parlingo e Last.FM dalla cartella dei programmi java bloccati qualora non funzionassero più. Trovo assurdo dover ripristinare il telefono alle impostazioni originali per risolvere questi piccoli problemi, perdendo ovviamente tempo e tutte le configurazioni.

Premesso che questa non è assolutamente una guida per sbloccare il telefono o altro. Semplicemente aiuta a risolvere problemi software che dovrebbero essere sistemati dal produttore stesso o da chi fornisce il software e non dall’utilizzatore finale.

Come dicevo prima ho trovato un blog dove spiega la procedura da fare su Windows, ma siccome a noi piace Linux vediamo come farla su Ubuntu che è anche più semplice e non dà nessun problema di collegamenti e di driver visto che il Qualcomm driver è incluso in Ubuntu 10.10 e la connessione che si crea è stabilissima.

La procedura di rimozione e reistallazione non ha sortito gli effetti desiderati perché anche avendo ricaricato Google Maps il problema è rimasto. Praticamente resta bloccato alla schermata “Accetto il servizio…ecc…” e poi crasha con il solito odioso errore. Allora ho fatto così e ha funzionato: ho ricreato una connessione alla rete, in questo caso 3G UMTS, cambiando i DNS con quelli di Google (8.8.8.8 – 8.8.4.4). Consiglio a tutti quelli che sono sotto rete TRE (smartpack gold) di crearsi una connessione nuova con i seguenti parametri (quelli che non ci sono lasciateli in bianco):

Nome: TRE DNS STATICO (ad esempio oppure il nome che preferite)
Nome accesso: tre.it
Tipo autorizzazione: Normale
Protocollo: HTTP
URL homepage: http://www.google.com
Tempo attesa (sec.): 300 ( o quanto volete voi)

In impostazioni Avanzate

DNS Statico: mette la spunta
Server1: 8.8.8.8
Server2: 8.8.4.4

Classe di traffico: Sottoscritto

Ora entrando in Giochi (sul telefono) cliccate Altro->Connessioni e selezionate la nuova connessione creata. Dovrebbe risolversi il problema della finestra di GoogleMaps che non va oltre l’accettazione delle condizioni del servizio.

Se così non funziona allora c’è la procedura per ricaricare completamente Google Maps, prima rimuovendolo dalle applicazioni bloccate e poi installandolo da telefono.

Occorrente:

– Scaricate il programma TkFileExplorer_2.2.exe
– Assicuratevi che Wine sia installato, se non lo è basterà digitare in console:

sudo apt-get install wine

– Ora create il link tra il dev/ttyACM0 e la porta com1 di wine:


ln -s /dev/ttyACM0 ~/.wine/dosdevices/com1

Perché ttyACM0? perché quando si connette il telefono al pc selezionando Samsung Kies sul display del cell, Ubuntu crea automaticamente ttyACM0 nella cartella /dev

– Ora cliccate tasto dx su TkFileExplorer_2.2.exe, andate in proprietà, permessi e mettete il segno di spunta su Esecuzione, chiudete. Ora tasto dx, Apri con Wine.

Il programma si aprirà e voi avrete accesso a tutti i file del telefono (ATTENZIONE CHE POTRESTE FARE CASINO E RENDERE INUTILIZZABILE IL TELEFONO SE CANCELLATE COSE CHE NON DOVETE TOCCARE).

1- cliccate su Setting e impostate la porta COM1

2- cliccate su Connect (quinta icona partendo da sinistra)

3- Per rimuovere o caricare i programmi che non vanno, in questo caso Google Maps, si deve andare nella cartella:

Exe/Java/Locked Games

(fatevi sempre un backup prima di cancellare i file o le cartelle)

-Per rimuovere il programma bloccato basterà cliccare tasto destro e scegliere elimina.

-Per creare una nuova cartella semplicemente basterà cliccare tasto destro e fare New-> Folder

-Si può reinstallare GoogleMaps direttamente da qua, oppure più semplicemente dal telefonino in modo che questa volta il programma venga installato nella cartella games senza il blocco. In questo modo sarà possibile rimuoverlo direttamente da telefonino se dovesse dare altri problemi. Stesso stesso discorso vale per Parlingo e Last.FM. Altre cose non toccatele prima di creare danni.

4- scollegate il telefono, e dalla tastiera del telefono digitate:
*#7092463*#

comparirà un menù Internals, scegliete la voce numero 5 DB management, e ancora la voce 5 Update DB, scegliete 1 JAVA

5- Per reinstallare GoogleMaps 3.02 da telefonino utilizzate questi file (download) :

Per chi volesse provare altre versioni può andare nella pagina di Google Code dedicata a questo indirizzo

Link di riferimento:

Link1

Link2

Recuperare una installazione di Ubuntu conviene?

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Quando si smanetta spesso con grub, kernel, xserver-xorg, ecc…  può capitare che non si riesca più ad accedere al sistema. A volte si riesce a recuperare riavviando il sistema in recovery mode, ma personalmente mi è capitato di non riuscire ad accedere nemmeno al recovery mode (solitamente se non compare è sufficiente tenere premuto il tasto SHIFT all’accensione del computer).

Ci sono differenti scuole di pensiero quando il sistema non funziona più:

– si accede al sistema con una live cd, si copiano i file utili e personali, si riavvia e si formatta reinstallando tutto da capo
– si reinstalla solo il sistema perché la cartella HOME risiede su un’altra partizione, quindi i dati non vengono toccati (ma è sempre bene farne una copia)
– si cerca di recuperare l’installazione in qualsiasi modo anche se richiede tempo e console.

Quale soluzione è la migliore? In termini di tempo e capacità,  sicuramente quella di formattare tutto e ottenere un sistema lindo e funzionante, ma non è la mia scelta preferita. Primo perché in questo modo non si impara mai nulla, secondo perché oltre ai file si perdono tutte quelle piccole modifiche al sistema frutto di mesi di utilizzo e di tuning, terzo perché ci sono situazioni che possono essere risolte in 10 minuti quando si conoscono i comandi e cosa toccare.  Se avete un campo di pomodori e una parte è stata attaccata da un parassita cosa fate? Distruggete tutto il campo compresi quelli buoni e piantate nuovi semi, oppure eliminate le parti malate anche se richiede fatica e tempo?

Perciò quando si decide di utilizzare Ubuntu è importante crearsi un bagaglio di conoscenze che permetta di gestire almeno una installazione corretta e la formattazione per ripristinare il sistema senza perdere i propri dati. Siccome avere la cartella HOME montata su un’altra partizione risulta molto comodo quando si reinstalla il sistema, conviene imparare subito come formattare un hard disk e creare le partizioni e non lasciare che sia la procedura automatica di Ubuntu a scegliere per voi.

Se tanto si ha l’intenzione di formattare il sistema perché non provare a dedicare del tempo per conoscerlo più a fondo? Male che vada formattate, che è la vostra intenzione iniziale.  La priorità è salvare i dati e per fare ciò è sufficiente utilizzare un live cd e copiare quello che serve su un disco usb che consiglio sempre di acquistare.

L’ottimo wiki di Ubuntu e lo stesso forum italiano di Ubuntu sono due risorse preziosissime.  Sono sempre un buon punto di partenza per tutti gli utenti; se conoscete anche l’inglese, molto consigliato, potete farvi un giro anche nei forum internazionali.

Generalmente usando Ubuntu non si incontrano particolari problemi se non si incomincia a installare driver video, sostituire kernel, modificare il grub2 per avviare altri sistemi operativi in dual boot. I casi più frequenti possono essere riassunti in tre tipologie:

– problemi con il driver grafico
– modifiche a grub.cfg
– aver fatto casino con gli update, ad esempio un aggiornamento andato male anche non per causa nostra

di queste tre quella che mi è capitata recentemente è la terza possibilità che per qualche strano motivo di connessione non ha completato il download, ha aggiornato solo una parte dei file e il sistema non è più ripartito correttamente. In una situazione normale sarebbe bastato riavviare, tenere premuto SHIFT e accedere al menu del grub per scegliere recovery mode…peccato che non si vedeva nemmeno il menu del grub. Cosa fare in circostanze simili? No boot normale, no recovery, e con il sistema non propriamente aggiornato? Conviene cercare il modo di risolvere? Conviene provare a recuperare una installazione di Ubuntu oppure si fa prima a formattare tutto?

Certo che conviene e per compiere tale azione ci viene in aiuto il Live CD. Se la vostra Ubuntu è 32 bit allora scegliete un live cd da 32 bit e possibilmente uguale o superiore alla vostra installata. Nel mio caso ho utilizzato il Live CD della 10.10 32bit per recuperare l’installazione della 10.04 32 bit e ha funzionato. Però credo convenga sempre utilizzare la Live Cd della stessa versione installata.

Partite con il Live CD opportuno senza installare nulla, fatelo partire il modalità live o prova.

Entrati nel desktop dovrete prendere possesso della vostra installazione montando manualmente le cartelle in questo modo:

Avviate il terminale o la console che si trova in Applicazioni->Accessori, la prima cosa da fare è capire la struttura delle vostre partizioni, come il vostro disco è stato partizionato e quale è la partizione dove risiede la vostra Ubuntu installata.

sudo fdisk -l

Di solito, se non avete fatto installazioni particolari è quasi sempre sda1

*se avete problemi di filesystem e volete tentare il ripristino usate il comando fsck (è importante eseguirlo prima di montare le cartelle o la partizione)

sudo fsck -yv /dev/sda1

Bene, ora va montata nella cartella /mnt in questo modo:

sudo mount /dev/sda1 /mnt

Ora vanno montate tutte le altre cartelle di sistema:

sudo mount /dev/sda1 /mnt/boot
(questo primo comando è da fare solo se avete la partizione di boot separata, se non sapete cosa vuol dire ignorate questo comando)

sudo mount --bind /dev  /mnt/dev
sudo mount --bind /dev/pts  /mnt/dev/pts
sudo mount --bind /proc /mnt/proc
sudo mount --bind /sys  /mnt/sys
sudo cp /etc/resolv.conf /mnt/etc/resolv.conf

Ora è possibile prendere possesso della vostra installazione con:

sudo chroot /mnt

Per controllare di aver montato la partizione corretta potete utilizzare il comando:

lsb_release -a

Leggendo sul forum di Ubuntu ho trovato una discussione dove si consiglia di lanciare anche questi due comandi, ma solo per chi usa Karmic e Lucid. Io li ho eseguiti e non mi hanno dato problemi

dpkg-divert --local --rename --add /sbin/initctl
ln -s /bin/true /sbin/initctl

Ora che si ha accesso all’installazione è possibile sistemare diversi problemi. I più comuni sono:

– Se dovete reinstallare il Grub2 o riconfigurarlo eseguite questi comandi:

Se è installato ma è corrotto o non funziona come dovrebbe:

update-grub

Per installarlo da capo (sda o sdb senza numero):

grub-install /dev/sda

Verificate se è installato nel posto giusto:


sudo grub-install --recheck /dev/sda

Se avete dei casini con il grub vi consiglio di continuare a leggere la documentazione nel wiki di Grub (linkato sotto)

– Se dovete, come nel mio caso, aggiornare il sistema, rimuovere pacchetti, ecc…:

sudo apt-get update
sudo apt-get upgrade


sudo apt-get install nomepacchetto
sudo apt-get remove nomepacchetto

A volte potrebbe essere necessario reinstallare tutto il pacchetto ubuntu-desktop

sudo apt-get install ubuntu-desktop

– Se dovete ecc… potete fare qualsiasi cosa

Per concludere la procedura premere CTRL + D per uscire dal chroot oppure digitando exit

Ora vanno smontate tutte le cartelle precedentemente montate:

sudo umount /mnt/dev/pts
sudo umount /mnt/dev
sudo umount /mnt/proc
sudo umount /mnt/sys
sudo umount /mnt/boot
sudo umount /mnt/usr
sudo umount /mnt

Sono comandi semplici, un po’ lunga la procedura ed è per questo che converrebbe crearsi uno script da parcheggiare online oppure in una partizione del disco o nella penna usb dove è installata la live cd che utilizzerete per il recovery. Se il vostro computer ha il boot da usb conviene tenere a portata di mano sempre pronta una penna usb con sopra l’ultima versione di Ubuntu o almeno la stessa che avete installato.

Ecco un po’ di link dai quali ho preso spunto e informazioni, me li segno così me li ricordo e magari possono essere utili anche ad altri:

Forum Ubuntu Eng
Wiki Ubuntu Eng
Wiki Karmic
Wiki Lucid
Broken Linux Installation
Ottima Guida GRUB2 Eng

Un’altra cosa che mi è servita per delle prove che non ho scritto è come fare le parentesi graffe in console:

linux X server: AltGr + 7; AltGr + 0
linux console: AltGr + 8; AltGr + 9

Provato Festival su Maverick 10.10, TextToSpeech da terminale

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Mentre cercavo un software per il riconoscimento vocale tipo Simon mi sono imbattuto in Festival che permette di leggere testi. Non è quello che cercavo, ma la curiosità mi ha spinto a provarlo. Premesso che il gioco non vale la candela perché è tutto da console e la qualità audio è buona, ma non eccelsa.

Prima di tutto bisogna scaricare i pacchetti del programma e per fare prima andiamo in gestore pacchetti e scriviamo festival in alto a destra dentro il modulo Cerca:

Mettete il segno di spunta su festival, in automatico verranno risolte le dipendenze. Selezionare anche i seguenti pacchetti per le voci italiane:

festvox-italp16k
festvox-italpc16k

rispettivamente voce femminile e maschile

Già che ci siete installate anche il pacchetto

recode

servirà per i testi accentati

Fate Applica.

Ok il programma è installato

Per farlo funzionare con Pulseaudio si deve modificare un file in questo modo:

sudo gedit /usr/share/festival/festival.scm

ok andate in fondo al testo e incollate questa stringa:

(Parameter.set 'Audio_Method 'esdaudio)

Salvate e chiudete.

Ora per provare festival ci sono più sistemi sempre da terminale.

Il programma si lancia da terminale con

festival

l’output sarà:

festival>

ora prima di tutto impariamo a uscire dal programma:

festival>(quit)

si scrive (quit) e si preme Enter, le parentesi sono fondamentali altrimenti il comando non funziona e non vi fa uscire.

Di default la lingua impostata è quella inglese, ma avendo installato anche l’italiana ecco come selezionarla e farla parlare:

festival>(voice_pc_diphone)
pc_diphone
festival>(SayText "ciao ecco una prova di lettura")
#<Utterance 0xb7010e08>

se volete utilizzare quella femminile:

festival> (voice_lp_diphone)
lp_diphone
festival> (SayText "ciao ecco una prova di lettura")
#<Utterance 0xb6e89978>

Ok, questo non è certamente un sistema pratico però è per familiarizzare con il programma. Per far leggere una frase o un testo senza dover fare tutte le volte questa menata basterà digitare in console:

echo "Ciao ecco un'altra prova" | festival --tts

la voce però sarà quella inglese, per attivare di default quella italiana m o f si devono creare due file nella cartella home personale, saranno due file nascosti:

.festivalrc
.festivalvarsrc

Ho visto che però ne basta anche uno solo.

Per crearlo copiate e incollate questo comando nel terminale:

echo "(set! voice_default  voice_lp_diphone)" > .festivalrc

in questo modo avrete di default la voce femminile, se volete quella maschile modificate il file .festivalrc cambiando voice_lp_diphone con voice_pc_diphone

Se usate festival ricordate che tutto quello che digiterete resterà annotato nel file storico (nascosto premere CTRL+H) di festival nella vostra home:

.festival_history

Ecco come far leggere un testo

festival --tts /home/utente/Documenti/testoprova.txt

p.s. ho notato che se incontra delle lettere accentate il programma si interrompe. Cercherò di capire come risolvere anche se vista la scomodità dell’utilizzo conviene attendere e scegliere qualcosa con una GUI decente.

Aggiornamento: Ho trovato un sistema per risolvere il problema degli accenti su questo sito:

1 – si converte il file txt con recode

recode utf8..lat1 testo_da_convertire.txt testo_convertito.txt

2 – oppure nella stringa per lanciare festival si aggiunge il parametro di conversione testo

echo “Perché è così complicato?” | recode utf8..lat1 | festival --tts

In questo modo funzionano anche gli accenti

Se non vi piace Festival perché troppo complesso, in effetti…, potete utilizzare espeak. Se trovo qualcosa di interessante lo posterò nel blog.

Usate Gespeak che è un front-end comodo per espeak, si installa da Ubuntu Software Center. In aggiunta, chi vuole può installare anche mbrola da Gestione Pacchetti per avere più scelte di lingua italiana. Nulla di incredibile, siamo ancora lontani dalla qualità che sto cercando.

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